Questa è una situazione di degrado, proprio all'entrata occidentale del centro storico di San Miniato: si tratta della sede del vecchio Liceo, ormai da 13 anni in stato d'abbandono, e senza che sia, ancora oggi possibile prevedere una soluzione definitiva per la collocazione dell'Istituto di Istruzione Superiore Marconi e per i suoi indirizzi.
Anche nell'ultima discussione sul DUP abbiamo presentato un emendamento, che è stato respinto col voto della maggioranza, e che chiedeva di “superare gli orientamenti espressi in una mozione approvata dalla maggioranza del Consiglio Comunale per la progettazione della sede definitiva del Liceo Marconi a Ponte a Egola, e riprendere invece in considerazione, previe intese con l'Amministrazione Provinciale e con gli altri Comuni del Comprensorio, l'affidamento di un attuale studio di fattibilità sulla sede definitiva del Liceo Marconi, che parta dal recupero dell'attuale sede storica e della sua area anche in funzione dell'indispensabile consolidamento del versante settentrionale della collina di San Miniato”.
“Attuale” significa che lo studio dovrà essere dimensionato non sulle oscillazioni delle iscrizioni che si realizzano di anno in anno, ma alle proiezioni sulle tendenze demografiche che riguardano la popolazione in età scolare nei prossimi decenni.
L'intenzione ribadita dal Sindaco, ma significativamente non resa esplicita nel Documento Unitario di Programmazione recentemente approvato, di procedere sulla valutazione della fattibilità di una nuova sede a Ponte a Egola, è per ora rimasta priva di seguito, e ciò in fondo è un bene: dare un incarico in tal senso vorrebbe dire solo che si intende spendere ulteriori soldi pubblici per farci dire quello che si vede anche a occhio nudo: l'area in questione è un'area di golena, soggetta a rischio esondazioni, e quindi inadatta ad ospitare un grande edificio scolastico.
E comunque la scelta di questa localizzazione significherebbe un ulteriore consumo di suolo, in contrasto con gli indirizzi continuamente proclamati e continuamente contraddetti. Queste circostanze non rendono certo più agevole l'acquisizione dei consistenti finanziamenti (regionali, statali ed europei) necessari per l'opera. Ponte a Egola avrebbe invece bisogno di un consistente investimento per adeguare le strutture della scuola di base, dalla scuola dell'infanzia alla media inferiore.
La conseguenza più probabile di un orientamento come quello affermato in una mozione approvata ormai oltre un anno fa dalla sola maggioranza sarebbe quella di rendere definitivo il provvisorio e di lasciare il Liceo Scientifico Marconi a La Scala.
Intanto l'immobilismo regna assoluto.
Nessuno sembra voglia occuparsi della questione: anche le intenzioni di Giglioli restano esclusivamente tali; non c’è nessuna ipotesi in campo per il consolidamento del versante nord della collina di San Miniato; per quanto riguarda la viabilità è stata progettata una rotatoria in fondo a Via Catena, ma ancora non se ne sa niente; la Provincia tace (come gruppo consiliare abbiamo chiesto da sei mesi un incontro col Presidente della Provincia e non ci è stata data risposta); vedremo se, col superamento dello stato di emergenza legato alla pandemia, ci sarà data risposta alla richiesta, che abbiamo avanzato da più di un anno e mezzo, di un Consiglio Comunale aperto sulla localizzazione del Liceo.
A noi sembra assolutamente evidente che non si dovrebbe indicare nessuna soluzione che comporti un ulteriore consumo di territorio; e in particolare che, se non si punta a integrare la soluzione del problema della localizzazione del Liceo con quella di altri problemi di portata comprensoriale, come la prospettiva dell'ITC Cattaneo, la costituzione di un polo scolastico integrato con servizi di interesse cittadino, il consolidamento del versante settentrionale della collina di San Miniato, una soluzione adeguata del problema degli accessi a San Miniato da nord un'area importante come il Valdarno inferiore non avrà mai una dotazione scolastica all'altezza della sua rilevanza.
Siamo ben contenti che il Liceo Marconi, nonostante tutto, sia riuscito negli ultimi anni ad affermarsi grazie alla qualità dell'offerta didattica: ma la difficoltà di attivare nuovi indirizzi, come è accaduto per l'artistico, dimostrano che la precarietà della collocazione e la mancanza di un'offerta integrata d'area hanno, nonostante tutto, conseguenze.
Manola Guazzini, gruppo consiliare CambiaMenti
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