Pilastri (Lega) invita il Garante dei disabili a lasciare l'aula, la replica: "Macchina del fango contro di me"

Leonardo Pilastri (foto gonews.it)

Non ha diritto di trattenersi in aula. Questo il concetto espresso da Leonardo Pilastri, consigliere comunale della Lega-Salvini, per chiedere l'allontanamento dall’aula (virtuale) del Garante per la Disabilità del Comune di Fucecchio, Mariano Gasperini, invitato dal Consiglio a seguito dell’ufficializzazione della sua nomina, perché tutti i consiglieri comunali potessero conoscerlo e salutarlo.

Gasperini, 60 anni, fucecchiese, è stato recentemente nominato Garante per la Disabilità dal sindaco Alessio Spinelli. Collegato da remoto, Gasperini ha tenuto un breve discorso in apertura di seduta, l’11 giugno scorso, presentando sobriamente i suoi anni d'impegno apartitico per i diritti, troppo spesso dimenticati, dei disabili.

Appena concluso tale intervento, momento in cui era facile prevedere che tutti i gruppi, come si conviene, avrebbero rivolto un caloroso saluto al loro ospite, Pilastri ne ha chiesto l’allontanamento immediato dal Consiglio, in quanto Gasperini non ne è componente.

L'episodio ha immediatamente destato lo stupore e lo sgomento del sindaco, della giunta e di tutti i consiglieri del PD, di #Orgogliofucecchiese e del M5S e ha provocato il palese imbarazzo di quelli della destra, perché era chiaro che Gasperini si sarebbe trattenuto solamente per i saluti.

Secondo i consiglieri di PD e #Orgogliofucecchiese, "si tratta di un fatto gravissimo. Un vero e proprio schiaffo personale ad un uomo che si dedica ai diritti dei nostri concittadini con disabilità ed un affronto istituzionale, in quanto Gasperini era collegato in veste di organo interno all’amministrazione comunale di Fucecchio".

Secondo il capogruppo PD, Alberto Cafaro, "non si ricorda uno sgarbo simile nella storia del consiglio comunale di Fucecchio, in quanto mai prima alcun consigliere ha mai anche solo pensato di chiedere l’allontanamento di un ospite e Gasperini rappresenta addirittura un organo interno all’amministrazione. E’ necessario che in rappresentanza dei rispettivi gruppi, tutti i capigruppo firmino una lettera indirizzata a Gasperini per esprimergli piena solidarietà e ferma condanna per quanto accaduto. Quanto alla Lega - conclude Cafaro - è opportuno che inizi a prendere le distanze dalle intemperanze e dalle insolenze di Pilastri, che tuttora ne è capogruppo all’Unione dei Comuni Empolese Valdelsa. E’ questa la classe dirigente che la Lega offre al Paese?"

Gruppo consiliare Partito Democratico
Gruppo consiliare #Orgogliofucecchiese

Pilastri (Lega): "Macchina del fango attivata dalla Sinistra per colpire la mia dignità e la mia onorabilità”

La seduta è iniziata con la presenza alla seduta (in modalità online) del Signor Gasperini, nominato dal Sindaco di Fucecchio “Garante delle disabilità” del Comune, che il Presidente aveva, motu proprio, autorizzato a relazionare il Consiglio sulla propria funzione.

Nonostante che ciò non fosse previsto all’OdG della seduta, dato l’interesse e l’importanza dell’argomento, e data la mia personale disponibilità a collaborare con il Signor Gasperini sui temi in futuro, ho ritenuto opportuno non intervenire per quella che si stava già prefigurando, comunque, come violazione regolamentare.

Il problema è che, una volta terminato il suo intervento, il Signor Gasperini, invece di essere salutato dal Presidente ed invitato a lasciare la seduta, come prevede il regolamento ed in analogia a quanto accade normalmente, per esempio, per i componenti del Collegio dei Revisori dei Conti, ha continuato a partecipare alla seduta anche quando essa è entrata nella sua fase formale.

A quel punto, non ho potuto fare a meno di intervenire, per chiedere se, all’insaputa dei Consiglieri, il Presidente avesse trasformato la seduta da “ordinaria” a “aperta”, che, per regolamento, prevede appunto la partecipazione libera di ogni cittadino alla seduta. Siccome è stato confermato che la seduta era “ordinaria” e “formale”, quindi con la partecipazione dei soli Consiglieri e del Sindaco, chiedevo l’applicazione dell’art. 43 del Regolamento Comunale, che recita “E' consentita la presenza dei dirigenti, del personale comunale e di esperti o consulenti esterni al solo scopo di relazionare sugli argomenti in trattazione.”.

Quindi: non ho mai proferito le parole “allontanamento immediato” con toni ostili nei confronti di Gasperini, che stimo per il suo continuo impegno sul tema della disabilità, ma ho chiesto semplicemente il rispetto del Regolamento consiliare.

Non è vero, inoltre, che dopo l’intervento di Gasperini “era facile prevedere che i gruppi avrebbero rivolto un caloroso saluto al loro ospite”, visto che, dopo il suo intervento, la seduta formale aveva preso il via senza che il Presidente intervenisse. Ancora, non è vero che Gasperini “era stato invitato dal Consiglio” a questa seduta, visto che si era solo parlato, in una delle precedenti sedute, soltanto in modo generico ed informale di tale evenienza.

Non è vero, infine, che il mio intervento “ha provocato il palese imbarazzo dei gruppi di Destra”, visto che il Capogruppo di forza Italia, Testai, ha fatto un intervento dove ha evidenziato il fatto che tutti si auspicano di lavorare insieme al Signor Gasperini in modo proficuo e che nessuno avrebbe potuto eccepire niente riguardo la sua presenza se il Presidente avesse, semplicemente, applicato il Regolamento ed informato, preventivamente, i Capigruppo. In questo mare di falsità, la Maggioranza si è dimenticata di riportare forse il punto più importante, ossia che Il Presidente, dopo il mio intervento ha preso atto della situazione ed in ossequio al Regolamento, invitava il Signor Gasperini a lasciare la seduta.

Da quel momento si è scatenato un putiferio, con i Consiglieri di Maggioranza e del movimento Cinquestelle che esprimevano tutta una serie incredibile di odiose valutazioni personali nei miei confronti riguardo al fatto che avevo mancato di rispetto ad un ospite.

Per sgombrare il campo da ogni illazione e strumentalizzazione, preciso che ho un disabile fra i miei parenti più stretti, che conosco perfettamente le difficoltà che si trova ad affrontare ogni giorno in un mondo che non tiene in adeguato conto dei suoi bisogni e delle sue necessità e che ho sempre cercato, durante la mia vita, di fare qualcosa per rendere migliore la vita dei nostri amici più sfortunati di noi.

Per questo, la reazione scomposta e strumentale di quei consiglieri durante la seduta mi aveva già fatto molto male. Ma ancora più male mi ha fatto leggere le stesse dichiarazioni sugli organi di stampa, redatte con un linguaggio odioso, con l’obiettivo di attaccare il mio onore e la mia dignità di uomo su un tema delicatissimo come quello delle disabilità, a cui, come detto, sono particolarmente sensibile, proferendo, addirittura, offese dirette nei miei confronti (viene riportata una dichiarazione del capogruppo PD Cafaro che dice, testualmente, che bisogna prendere le distanze “dalle insolenze di Pilastri”.

Finora avevo evitato di replicare, sperando che, alla lunga, si comprendesse che in Consiglio Comunale non si può più continuare a fare quello che si vuole, in spregio ai Regolamenti e che le Forze politiche che si ergono quotidianamente a paladini “contro lo spargimento di odio” capissero che i modi dell’agire politico dovrebbero essere improntati al rispetto reciproco.

Ciò non sta accadendo, anzi, si continua ad alzare il tiro della campagna di provocazione e di odio personale nei miei confronti, ed è per questo che è giunto il momento di dire basta, ed è per questo che sto seriamente valutando di sporgere querela nei confronti di coloro che cercano spudoratamente, sistematicamente e strumentalmente, ormai da mesi, di infangare il mio onore e la mia dignità”.

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