Sun, Gaspar e Scout sono i tre bellissimi cani che per qualche mese aiuteranno gli ospiti della residenza per anziani Il Bobolino della Misericordia di Firenze a riavvicinarsi al mondo dopo l’isolamento e le restrizioni dovute al contenimento della pandemia da Covid-19. A partire da venerdì 11 giugno e per 8 incontri l’Associazione HumAnimal con il Labrador Retrivier Sun e i Nova Scotia Duck Tolling Retriever Gaspar e Scout con i loro coadiutori saranno parte dell’equipe multidisciplinare composta anche da un responsabile di attività e da una Psicologa e Psicoterapeuta che avranno il compito di ridurre il senso di isolamento e stimolare l’interazione. Un intenso rapporto uomo-cane è infatti un forte stimolo psicologico, relazionale e cognitivo che coinvolge diversi settori della psiche umana come appunto il comportamento sociale e la sfera emotiva della persona. I professionisti avranno il compito di accogliere e restituire i vissuti sperimentati durante gli incontri perchè non rimangano solo emozioni inespresse, ma vengano rielaborati ed entrino così a far parte del bagaglio esperienziale e del vissuto della persona. Il progetto ha l’obiettivo di favorire percorsi di socializzazione, inclusione, autonomia e accoglienza attraverso la realizzazione di attività ludico-didattico-ricreative e culturali, di aggregazione e svago.
Tutti gli incontri sono pianificati per garantire il rispetto di tutte le normative previste in termini di sicurezza e prevenzione Covid-19.
La struttura residenziale per anziani autosufficienti Il Bobolino della Misericordia di Firenze è stata inaugurata nel 1982, può ospitare fino a 118 persone che vivono in totale autonomia anche se in un ambiente protetto e seguiti nelle loro necessità da personale specializzato.
L’Associazione HumAnimal – Centro Studi IAA, progetta e realizza interventi assistiti con gli animali contribuendo al miglioramento della qualità della vita dei soggetti coinvolti attraverso l’interazione uomo-cane. Queste attività regalano momenti di svago, di spensieratezza e di interazione che possono alleviare il senso di isolamento facendo sentire l’ospite partecipe, autonomo e coinvolto.
Fonte: Misericordia di Firenze
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