Si terrà lunedì 7 giugno alle ore 15 la premiazione del progetto Youngle Samedi, rivolto ad adolescenti stranieri e gestito da altri adolescenti con il supporto di psicoterapeuti, educatori ed esperti di comunicazione. Il nome del progetto, finanziato dal ministero dell’Interno con i fondi Fami e realizzato dal Coeso Società della Salute con l’Azienda Usl Toscana sud est e l’Università degli studi di Siena, nasce dalla somma delle parole inglesi young (giovani) e jungle (giungla) ed è un servizio pubblico di ascolto e counseling sui social media.
L’evento, che si potrà seguire su Zoom al link https://zoom.us/j/95649444235, reperibile anche sul sito del Coeso, comincerà alle 15 con l’arrivo dei partecipanti e, subito dopo, con la proiezione di un video di riepilogo dei numeri del progetto. Subito dopo ci saranno gli interventi di Massimiliano Marcucci e Stefania Magi, responsabili del progetto e, dopo il saluto del Rotary club, comincerà la cerimonia. Ad annunciare i premiati di Grosseto sarà Francesco Toninelli, quelli di Siena saranno annunciati da Luca Pianigiani, quelli di Poggibonsi da Diletta Arzilli, quelli di Arezzo e del Valdarno da Giovanni Salerno.
A seguire interverrà un peer senior Youngle che parlerà anche del corso di formazione, per lasciare poi spazio alla proclamazione del podio e l’annuncio dei terzi, secondi e primi classificati.
Youngle Samedi ha coinvolto studenti di cinque zone distretto delle tre province, dal Grossetano al Senese, passando per Arezzo e il Valdarno, ed è partito il 13 febbraio, con il primo incontro organizzato in provincia di Siena. Il progetto, curato dalla società ReteSviluppo, ha previsto interventi innovativi che uniscono la peer education e le nuove tecnologie per educare i giovani, come richiama il titolo dell’intervento, e che hanno fatto riflettere i ragazzi su come, con alcuni dei nostri comportamenti in rete, agiamo proprio come un virus, allontanandoci gli uni dagli altri e facendoci del male a vicenda.
Gli studenti hanno partecipato a una “antivirus social challenge” che ha avuto come obiettivo quello di combattere tutti gli atteggiamenti negativi che nascono dentro di noi e infestano la rete per “contagiarla”. Di base c’è l’assunto che i social non sono di per sé negativi o positivi: lo diventano con l’uso che se ne fa. Il percorso ha portato i ragazzi a riflettere sulle loro competenze digitali e a utilizzarle per aiutare altri coetanei a vivere meglio la rete, traendone gli elementi positivi che può offrire.
Fonte: Azienda Usl Toscana sud est - Ufficio stampa
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