Omicidio-suicidio, fratelli trovati cadavere sul pianerottolo
Ancora una tragedia a Oste di Montemurlo, dopo la morte della giovane Luana D'Orazio all'interno di una azienda tessile.
Due fratelli sono stati trovati morti nella tarda serata di ieri in una casa della frazione del Pratese. Secondo gli investigatori, il primo avrebbe ucciso il secondo con dei colpi di pistola, prima di togliersi la vita egli stesso. I carabinieri sono intervenuti dopo essere stati allertati dai vicini.
Il fatto è accaduto in via Pomeria. I fratelli hanno 60 anni (l'omicida-suicida) e 54 (la vittima). I due erano nati in provincia di Trapani (la madre era siciliana) e quindi si erano trasferiti a Montemurlo dalla Sicilia. Il padre invece era sardo di Arbus (Cagliari)
Secondo quanto appreso il più anziano sarebbe andato a trovare il più giovane. Era armato di una pistola Beretta a caricatore pieno. Avrebbe sparato due colpi per ucciderlo. Il terzo lo avrebbe usato contro di sé. I cadaveri erano tra l'ingresso dell'appartamento e il pianerottolo. Sconosciuto al momento il movente di tale gesto.
Omicidio-suicidio, è stato un agguato: il fratello maggiore nascosto nelle scale
Secondo le indagini, che proseguono senza sosta, si sarebbe trattato di un vero e proprio agguato.
Gli inquirenti, infatti, hanno iniziato a delineare le dinamiche dell'omicidio-suicidio: il fratello maggiore avrebbe aspettato il ritorno a casa del minore, nascondendosi nelle scale - aiutato anche dal buio - che conducono al terzo piano del condominio, dove giovedì in tarda serata gli inquilini hanno sentito gli spari.
Dopo averne atteso il ritorno a casa, il maggiore avrebbe dunque esploso due colpi di pistola (una Beretta regolarmente detenuta) che hanno colpito la vittima a una spalla e alla testa proprio mentre stava per aprire la porta del suo appartamento.
L'assassino, poi, avrebbe rivolto l'arma contro di sé e si sarebbe ucciso con un colpo alla testa.
Ancora ignoti i motivi dell’agguato, benché i rapporti tra i due fossero molto tesi. Vittima e carnefice avevano lavorato come operai nel settore tessile; l’omicida-suicida era andato in pensione.
Omicidio-suicidio, il cordoglio del sindaco Calamai
"Non vorremmo mai che accadessero tragedie come questa. Oste è una frazione tranquilla e questo terribile fatto di sangue ha colpito profondamente l'intera comunità".
Queste le prime parole del sindaco Simone Calamai che già ieri sera, 3 giugno, si è recato il via Pomeria, 45, dov'è avvenuto l'omicidio-suicidio dei fratelli Pusceddu, la vittima, di 54 anni (residente nell'appartamento) e l’aggressore di 60 anni, dal 2018 cancellato dall'anagrafe del Comune per irreperibilità.
"Dai primi riscontri delle indagini, ancora in corso, il dramma dei fratelli Pusceddu non pare in alcun modo legato alla criminalità, ma purtroppo a questioni familiari che gli inquirenti avranno modo di accertare. Un gesto folle e insensato che ha spezzato due vite. Un grande lutto che ci colpisce e ci addolora. Per questo mi stringo in segno di cordoglio ai familiari delle due vittime. Dai racconti degli amici, pare che il fratello maggiore che ha rivolto l'arma contro l’altro togliendosi poi la vita, da qualche giorno fosse ospite nell'appartamento del fratello in via Pomeria e che avesse già dimostrato segni di disagio".
"La famiglia Pusceddu era radicata sul territorio fin dagli anni Settanta, quando si trasferì a Montemurlo dalla Sicilia. Il fratello ucciso faceva l'operaio e viveva da sempre nel condominio di via Pomeria".
"Le persone che conoscevano Pusceddu - conclude il sindaco Calamai - lo descrivo come una bravissima persona, socievole e apprezzato da tutti. È davvero un dolore dove raccontare storie come questa".
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