Mamma Elisa ha dichiarato guerra alla leucemia tipo T, che due anni fa ha portato via la sua Martina: la ricerca al Meyer
Una raccolta fondi online e una cena benefica: sono questi gli strumenti attraverso cui Elisa Sisi, una mamma coraggiosa, sta raccogliendo fondi da destinare alla Fondazione Meyer per sostenere “In memoria di Martina”, un progetto di ricerca del Laboratorio di Oncoematologia pediatrica dell’Ospedale pediatrico fiorentino. L’obiettivo? Conoscere meglio la leucemia linfoblastica acuta di tipo T ed esplorare nuove possibilità terapeutiche. Elisa Sisi ha dichiarato guerra a questa malattia che due anni fa ha portato via sua figlia Martina, una bambina dal sorriso dolcissimo.
“La mia battaglia – spiega – vuole essere una rivincita su una malattia che non può vincere sempre”.
La leucemia di tipo T. La Leucemia linfoblastica acuta a cellule T è un tumore del sangue che prende origine da un mancato differenziamento dei linfociti T, cellule del sistema immunitario coinvolte nella difesa del nostro organismo da agenti patogeni o cellule tumorali. Questa patologia, caratterizzata da un accumulo di queste cellule nel sangue, midollo osseo, sistema nervoso centrale e altri organi, causa alterazioni che possono compromettere il normale funzionamento di questi organi, fino a causare la morte del paziente. La chemioterapia rappresenta la principale strategia terapeutica, ma ad oggi alcune di queste leucemie risultano resistenti ai trattamenti farmacologici disponibili, soprattutto quando la malattia si ripresenta. In questi casi, le armi dei medici rischiano di essere spuntate. E di qui nasce l’esigenza di ricercare nuove strategie terapeutiche.
La ricerca del Laboratorio di Oncoematologia del Meyer. Nel Laboratorio di ricerca dell’Oncoematologia pediatrica, diretto da Claudio Favre, saranno eseguiti studi che partendo da una ricerca di base e traslazionale, esploreranno nuovi trattamenti farmacologici per curare questo particolare tipo di leucemia che causa recidive non curabili. In particolare gli studi si focalizzeranno sul coinvolgimento di alcune molecole di RNA, definite miRNA, le quali sono correlate con una sopravvivenza minore. “La speranza – spiega Maura Calvani, ricercatrice responsabile del progetto – è che potendo intervenire geneticamente su queste cellule si possa arrivare a individuare una nuova cura”.
La raccolta fondi. Elisa Sisi ha dato vita a una raccolta fondi online con l’obiettivo di raccogliere 30mila euro. A rispondere all’appello sono stati in tanti. E decisivo è stato il contributo di Poste Italiane. Tra le iniziative promosse da Elisa Sisi, anche una cena benefica che si terrà l’11 giugno alla Loggia dei Medici a Cerreto Guidi. Per info e prenotazioni contattare Elisa Sisi, al numero 333.9371204.
Fonte: Ufficio Stampa
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