Le indagini sulla morte della 22enne Luana D'Orazio ora guardano alla scatola nera dell'orditoio in cui la giovane lavorava e ha perso la vita.
Le verifiche sono in atto assieme a tecnici della casa produttrice tedesca Karl Mayer del macchinario. Per capire soprattutto se i vestiti indossati al momento dell'incidente della 22enne abbiano potuto contribuire al suo trascinamento all'interno del macchinario.
Gli accertamenti riguardano il rispetto completo delle norme anti-infortunistica. Non è agli atti delle indagini, secondo quanto affermato dal procuratore Giuseppe Nicolosi, il contenuto dei messaggi che avrebbe mandato Luana al fidanzato e alla famiglia. Secondo quanto spiegato da Repubblica Luana aveva tanto lavoro da sbrigare e lo avrebbe reso esplicito proprio nei messaggi alla famiglia.
Nei prossimi giorni si terrà l'interrogatorio di Mario Cusimano, uno dei due indagati assieme alla titolare Luana Coppini.
Luana "indossava una tuta, non una divisa"
L'equipe di consulenti della famiglia di Luana D'Orazio anticipa che al momento dell'incidente la giovane "indossava una tuta nera, non una divisa da lavoro, e delle scarpe antinfortunistiche". È quanto emerge nell'ambito dell'approfondimento che la procura di Prato starebbe eseguendo sull'abbigliamento indossato dalla giovane al momento dell'incidente: come già specificato, l'approfondimento mira a chiarire se la dinamica dell'incidente che ha portato al decesso di Luana D'Orazio, sia stata influenzata dalle caratteristiche degli abiti.
Notizie correlate
Tutte le notizie di Montemurlo
<< Indietro