Questa mattina a Firenze, in via Baracca, un edificio occupato è stato sgomberato. Le operazioni si sono svolte senza disordini. All'interno dell'edificio erano presenti circa 50 persone riconosciute e censite, nessuna delle quali minorenne, la maggior parte di origine somala.
La vicina piazza Puccini è stata chiusa al traffico per consentire le operazioni della polizia. Sul posto anche il personale dei servizi sociali del Comune e la polizia municipale per la viabilità.Le operazioni di sgombero si sono concluse nel pomeriggio. Lo sgombero, avvenuto a seguito di un decreto di sequestro preventivo, ha riguardato uno stabile già stato occupato nel 2013 e nel 2017.
Il Comune fa sapere di aver accolto persone fragili, ossia coppie e donne sole, e uomini, questi ultimi in Albergo popolare. In totale sono 15 persone. Alle restanti 35 il Comune ha offerto un'accoglienza temporanea sempre all'Albergo popolare. È stato anche proposto, per ogni persona accolta, un contributo per le prime necessità alimentari di 15 buoni spesa da dieci euro ciascuno, ma queste ultime hanno rifiutato.
La trattativa, fanno sapere dal Comune, è stata difficile perché gli occupanti pretendevano che venissero accolte 70 persone, aggiungendo anche a coloro che non erano all'interno dell'immobile al momento del riconoscimento da parte delle forze dell'ordine, ma che sono arrivati in un secondo momento in via Baracca. Chi ha rifiutato l'accoglienza è sempre per strada, presenti le forze dell'ordine. L'Amministrazione si sarebbe dichiarata disponibile a cercare soluzioni.
Così l'assessore Funaro: "I servizi sociali del Comune sono intervenuti in via Baracca trattando le varie situazioni personali per garantire l'accoglienza ai soggetti più fragili Anche oggi, come sempre, abbiamo assolto al nostro compito di offrire accoglienza temporanea a chi ha bisogno, ma non accettiamo richieste che vanno oltre ogni logica. Non è pensabile che il Comune dia accoglienza temporanea a chi non era in via Baracca al momento dello sgombero. Noi ci siamo, siamo al fianco dei più fragili, ma diciamo no alle strumentalizzazioni".
Sinistra Progetto Comune: "Politica per rendere migliore i territori, non per negare dignità delle persone"
"Il Comune non può dire che non ha competenza: sono vite presenti sul suo territorio. Inutile piangere chi muore in mare se poi si lasciano allo sbando decine di esistenze", si legge in una nota di Antonella Bundu, Dmitrij Palagi - Sinistra Progetto Comune. "Ci uniamo alle parole di MEDU (Medici per i Diritti Umani), intervenuti oggi allo sgombero di via Baracca, rispetto alla denuncia di quanto avvenuto nella nostra città in queste ore. Lo Stato ordina di togliere un tetto sopra la testa a intere famiglie e il Comune resta in silenzio, scarica ogni responsabilità e si limita a mitigare le conseguenze, offrendo soluzioni parziali, a meno persone che può e senza nessun orizzonte di medio periodo. Come gruppo consiliare eravamo presenti anche in questa occasione, andata in scena nonostante il blocco degli sfratti di cui le istituzioni si riempiono la bocca".
"Riteniamo grave - continua SPC - che non ci fosse nessun servizio di mediazione e che ancora una volta si sia consumata un'azione con caratteri fortemente repressivi, che nel migliore dei casi "spostano" le questioni, ma più spesso aggravano le situazioni di fragilità. Continueremo a essere al fianco delle persone in condizione di bisogno e di chi lotta per i diritti alla casa e all'abitare: ci stupisce che nonostante la pandemia il Comune di Firenze prosegua nella sua abituale decisione di nascondersi dietro a una vuota legalità, che nega i diritti umani in nome della legge. La politica serve a rendere migliore i territori che viviamo, non a negare la dignità delle persone".
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