"Disabilità in Toscana, centri diurni ancora chiusi": la lettera alla ministra Stefani

Rolando Terreni

Cara Ministra Stefani,

abbiamo letto della Sua visita nella nostra Regione, La ringraziamo perché reputiamo importante che chi è chiamato ad avere responsabilità di Governo, si renda conto di persona della situazione presente nel Paese.

Allo stesso tempo, non possiamo negarLe che siamo rimasti sorpresi da quanto la stampa riporta in merito ad alcune sue dichiarazioni particolarmente lodevoli della condizione della disabilità in Toscana.

Senza voler generalizzare e nemmeno essere oltremodo severi, la nostra decennale conoscenza dei problemi e delle quotidiane difficoltà dei disabili gravi ci porta ad affermare che, purtroppo, la nostra Regione è ben lontana da poter essere considerata un modello.

Il lavoro di chi presta il proprio servizio nel mondo dell’associazionismo è ammirevole e deve essere sempre più supportato, questo è indubbio. Ma non può essere l’unico termine di paragone per dare un giudizio sullo stato dei disabili in questi territori.

Cara Ministra, nella Toscana che Lei ieri ha visitato, molti ragazzi con disabilità grave sono ormai da un anno e mezzo (dall’inizio della pandemia) costretti tra le quattro mura della loro abitazione a causa della mancata riapertura dei centri diurni, il cui servizio è ancora parziale ed assolutamente insufficiente.

Le famiglie che hanno in carico i loro cari h24 da così tanti mesi sono stremate perché nessun aiuto è stato loro fornito dalle Istituzioni preposte.

Come Associazioni che si battono per cercare di tutelare i diritti di queste persone, abbiamo tante volte denunciato pubblicamente la situazione ma ad oggi, quando il mondo pare finalmente ripartire, il mondo di questi disabili continua ad essere fermo, nonostante le vaccinazioni in questi centri siano già concluse da un paio di mesi.

Tanti sono i temi di cui potremmo parlarLe, in questa Toscana frettolosamente elevata a “modello”.

La mancanza, in tanti territori, tra cui l’area metropolitana fiorentina, di servizi socio sanitari rivolti a disabili e non autosufficienti: centri diurni, case famiglia, RSD, RSA, centri Alzhaimer… è drammatica ed ancor più drammatico il mancato investimento da parte delle Istituzioni verso questi servizi di vitale importanza per tante persone. Servizi a cui hanno diritto come stabilito anche dalla Carta Costituzionale oltre che dai livelli essenziali di assistenza.

Confidiamo nella Sua sincera volontà di dare concretezza all’azione del Suo Ministero e la invitiamo a tornare nella nostra Regione a toccare con mano le problematiche che Le abbiamo segnalato.

Il Presidente Alessandro Martini, per l'Associazione IN NOME DEI DIRITTI ONLUS
Il Presidente Rolando Terreni per l'Associazione I RAGAZZI DI CERBAIOLA ONLUS

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