Turismo, "sì a superare la legge Monti": il commento di Cgil-Filcams Firenze alle proposte di Confesercenti

Apprendiamo che anche Confesercenti Firenze e Venezia, dopo i Sindaci di queste città, stanno chiedendo al Governo misure particolari per le città d’arte per rivedere, tra le altre cose, le modalità di governance per un commercio più sostenibile.

Come abbiamo già avuto modo di dire, la cosa ci convince se l'idea è quella di superare la legge Monti ripristinando una norma che affidi alla politica territoriale e al confronto tra istituzioni locali e parti sociali, e quindi anche quelle in rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori, le scelte su orari e attività commerciali, sottraendole finalmente alle logiche da far west proprie del libero mercato.

Quelle logiche che fin dal 2011 denunciamo come selvagge e che, ad esclusivo vantaggio delle imprese della Grande distribuzione, hanno fatto sì che soccombessero piccole e medie imprese commerciali. Ricordiamo fin troppo bene le dichiarazioni che seguirono all’approvazione della Legge Monti circa l’aumento della occupazione, per dirne una. Dichiarazioni smentite nei fatti, tanto che a fronte di maggiori aperture è corrisposto l’aumento della precarizzazione e della svalorizzazione del lavoro, prevalentemente femminile nel settore del commercio. Per non parlare delle conseguenze in termini di conciliazione tempi di vita e lavoro. Siamo certi che solo ripristinando un confronto serio, che tenga conto anche delle istanze delle donne e degli uomini che lavorano nel settore e non il mercato, non la rendita, deciderebbero chi deve stare aperto, quali attività possono aprire e quali no; insomma: quale modello di sviluppo.

Svolga dunque la politica, in senso lato, una funzione di programmazione di concerto con le associazioni di rappresentanza peraltro utilizzando l'opportunità della fase costituita dai fondi europei del PNRR. È questa la strada che il decalogo dal titolo "Città d’arte? #Nonmetterledaparte” si propone? Se è questa siamo d'accordo.

Non saremmo d'accordo invece se si trattasse di attribuire ai Sindaci una sorta di superpoteri, spostando la sovranità ad altro livello, ma lasciando comunque la sovranità, tipo quelli esercitati dalla Regione Toscana solo pochi giorni fa in occasione della festività del 1° maggio. Non si è consentito alle lavoratrici e i lavoratori di una parte consistente del commercio di festeggiare la festività proprio perché non c’è stato il necessario confronto tra tutte le parti sociali. Al contrario si è evidenziata plasticamente la logica dell'interesse del più forte e della sua indubbia capacità di lobby.

 

Firmato: Gianluca Lacoppola (Cgil Firenze), Francesca Battistini (Filcams Cgil Firenze)

Ufficio Stampa Cgil Toscana e Firenze

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