La riabilitazione dei pazienti sopravvissuti al Covid-19, dopo la terapia intensiva, è necessaria per superare le complicanze neurologiche della malattia, lo conferma uno studio realizzato nella Rianimazione Covid dell’Azienda Careggi di Firenze pubblicato sulla rivista scientifica "Acta Neurologica Scandinavica”.
Nel corso della prima fase pandemica abbiamo valutato la condizione di circa 150 pazienti – spiega il dottor Antonello Grippo responsabile della Neurofisiopatologia di Careggi –. Erano ventilati in rianimazione a causa sia del Covid che di altre patologie e abbiamo riscontrato in egual misura, in circa il 70 per cento dei casi, la presenza di neuromiopatia, una condizione di estrema debolezza muscolare diffusa, rilevata con l’esame della trasmissione degli impulsi elettrici che il cervello invia ai muscoli per consentire i movimenti. Questi pazienti a rischio di Sindrome post-covid mostrano alla dimissione una maggior difficoltà nel riprendere a respirare normalmente, senza l’aiuto del ventilatore.
Abbiamo visto come la neuromiopatia del paziente critico – aggiunge il dottor Adriano Peris direttore della Terapia intensiva Covid dell’Azienda Careggi – sia una complicanza frequente nelle persone gravemente colpite dal Coronavirus e questo induce a porre sempre più attenzione agli interventi riabilitativi sia respiratori che muscolari, che si sono dimostrati utili nel consentire un efficace recupero, evitando la persistenza di condizioni di disabilità motoria, fra le conseguenze più invalidanti della Sindrome post-covid.
Fonte: AOU Careggi
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