Morte del 12enne Samuele Vitale, confermata condanna in appello per la conducente. I genitori: "Samuele ragazzo prudente"

Una foto della famiglia Vitale

Una foto della famiglia Vitale

Con sentenza del 5 febbraio la Corte di Appello di Firenze ha confermato la condanna (9 mesi di reclusione) e quindi la responsabilità penale di una 29enne di Capraia e Limite per la morte del 12enne Samuele Vitale, avvenuta il 23 settembre 2015 mentre attraversava via Livornese in Ponte a Elsa per raggiungere al parco i suoi amici.

Anche la Corte di Appello (così come aveva già fatto il Tribunale di primo grado avvalendosi di dichiarazioni testimoniali e consulenze tecniche) ha confermato la responsabilità a carico dell’imputata, su tutti la distrazione e la velocità non adeguata alle circostanze dei luoghi.

Gli avvocati Carlo Ammirati e Francesca Frati che hanno assistito le parti civili (i genitori della vittima, il padre Franco Vitale e la madre Antonietta Tassio) si dichiarano estremamente soddisfatti dell’esito del giudizio. In particolare, ritengono di essere riusciti a fare accertare la reale dinamica degli eventi. Samuele quella sera non ha compiuto un improvviso ed imprevedibile attraversamento della carreggiata, così come aveva originariamente sostenuto Procura di Firenze al punto da formulare ben due richieste di archiviazione nei confronti dell’imputata. È risultato infatti che Samuele avesse compiuto l’attraversamento in dopo essere stato notato e fatto attraversare dalle macchine che procedevano nel senso opposto rispetto al quale proveniva l’imputata.

La famiglia ci tiene particolarmente a dare evidenza delle circostanze sopra riportate in quanto nei giorni successivi al fatto (a seguito della archiviazione richiesta dalla procura sulla base di una perizia "semplicistica ed incompleta che è stata confutata dall'istruttoria dibattimentale", così affermano) i giornali avevano messo in risalto tale notizia, come se Samuele avesse attraversato improvvisamente e che la conducente non avesse avuto il tempo di evitarlo.

Entrambe le sentenze (primo grado e appello) hanno confermato l'esatto contrario. Samuele ha attraversato dopo essere stato notato e fatto attraversare dalle macchine che procedevano nel senso opposto rispetto al quale proveniva l’imputata; imputata che invece non l'ha visto pur avendolo dovuto vedere guidando con prudenza.

"Samuele è sempre stato un ragazzo prudente e giudizioso", commenta la famiglia.

Samuele Vitale

Samuele Vitale in una foto dell'epoca

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