12 presentazioni in 12 mesi: è questo il bilancio della rubrica "Chiama e Rispondi" proposta dal MMAB che ha visto alternarsi alle webcam della biblioteca di Montelupo 7 autrici e 5 autori, rappresentando alcune tra le case editrici più importanti del panorama nazionale (Feltrinelli, Rizzoli, Bompiani, Edizioni E/O, Giulio Perrone Editore, Italo Svevo Editore, Giuntina, Castelvecchi) e alcune realtà indipendenti fortemente connotate per l’impegno civile (All around edizioni e Chiarelettere).
Gli appuntamenti che hanno raggiunto il maggior numero di visualizzazioni sulla pagina Facebook del MMAB sono stati gli “speciali” dedicati all’omicidio del comandante Natale De Grazia, che stava collaborando alle indagini sulle cosiddette “navi dei veleni”, con 692 visualizzazioni, e alla strage del Moby Prince (869 visualizzazioni), il traghetto partito da Livorno e diretto a Olbia il 10 aprile 1991, che impattò con la petroliera Agip Abruzzo nella rada di Livorno, prendendo fuoco e diventando la tomba di ben 140 persone. Altri autori che abbiamo avuto la fortuna di avere come ospiti sono stati, lo ricordiamo, David Riondino con il suo Sussidiario, Veronica Galletta, che con il suo Le isole di Norman ha vinto il premio Campiello opera prima 2020, Marta Barone che con Città sommersa ha sfiorato la cinquina del premio Strega nel 2020, e Vanessa Roggeri, che con La cercatrice di corallo ha vinto invece il premio Grazia Deledda 2020.
Venerdì 14 maggio alle 21.00 andrà online, sempre sulla pagina Facebook del MMAB e sul canale YouTube del Comune di Montelupo Fiorentino, l’intervista con Maddalena Fingerle, bolzanina di origine, trasferita a Monaco da dieci anni, dove svolge l’attività di ricercatrice in Italianistica presso l’Università. La sua passione per la lingua emerge in modo preponderante nel suo romanzo d’esordio, che l’ha portata diretta alla vittoria dell’ambito premio Calvino: Lingua madre è infatti un romanzo dove le parole non sono solo veicoli per narrare una storia, ma sono esse stesse protagoniste della storia. La particolarità del romanzo infatti si concentra sulla sua capacità di creare espressioni sinestetiche, attribuendo alle parole nuovi significati. Un’ulteriore curiosità, che denota la grande capacità di Maddalena Fingerle di giocare con le parole, sta nel fatto che tutti i protagonisti della storia sono anagrammi di altre parole, significative per le loro caratteristiche caratteriali: uno fra tutti Paolo Prescher che è l’anagramma di “parole sporche”, ovvero la sua ossessione che darà origine a tutta la storia. Lingua Madre è anche un romanzo sull’appartenenza a un luogo, inteso come spazio fisico ma anche come insieme di gruppi sociali, che si dispiegano geograficamente in base alle relazioni tra le persone e al riconoscimento della propria identità culturale e, naturalmente, linguistica.
Fonte: Comune di Montelupo Fiorentino - Ufficio stampa
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