In data 4 maggio 2021 abbiamo appreso da un comunicato congiunto del Comune di Firenze e di Leonardo SpA, che nell’area di via Barsanti, ex stabilimento OTE, di proprietà di Leonardo One Company, nascerà un nuovo polo formativo tecnologico che ospiterà l’ITS Prime.
Per prima cosa vorremo sottolineare che veder crescere delle scuole di formazione è sempre una elemento importante, soprattutto istituti altamente qualificati come gli ITS che sono luoghi di ricchezza culturale e accrescimento per i giovani e per il nostro tessuto produttivo.
Spiace constatare però che questo progetto è frutto di un cambio di destinazione d’uso della superficie interessata. Sarebbe stato, a nostro giudizio, più corretto ed opportuno, anche in virtù di trasparenti e corrette relazioni sia con le scriventi che con i lavoratori di Leonardo, che fossimo stati “almeno” informati di questo progetto in quanto da tempo chiedevamo notizie proprio in merito al possibile cambio di destinazione d’uso del sito ex OTE e non ex Galileo di via Barsanti.
L’amministrazione comunale di Firenze ha approvato in data 4 maggio l’ultima variante di medio termine al Regolamento urbanistico, quindi significa che il cambio di destinazione d’uso è avvenuto molto tempo fa; questo ci fa pensare che sia stato volutamente taciuto sia dall’azienda che dal Comune.
Prendiamo atto inoltre che, non solo non siamo stati minimamente coinvolti, ma non riusciamo neppure ad avere un confronto con le istituzioni, che ormai da settimane non rispondono neanche alle nostre sollecitazioni sia scritte che per vie brevi.
Facciamo presente che la RSU e le segreterie di FIM, FIOM e UILM territoriali in data, 17 marzo 2021 hanno incontrato le istituzioni e in quell’occasione il sindaco si era reso disponibile a rivedersi a seguito di un incontro che avrebbe avuto da lì a poco con l’amministratore delegato dott. Alessandro Profumo.
Da tempo ormai, oltre alle preoccupazioni riguardo l'area di via Barsanti, poniamo alle istituzioni anche i nostri dubbi sulla tenuta di alcuni business del sito di Campi Bisenzio così come riportato anche nella lettera aperta dello scorso 3 maggio. Ad oggi nessuno si è reso realmente disponibile a cercare di comprendere come risolvere alcune criticità e di come arginare la perdita di occupazionale in un sito che negli ultimi 5 anni ha visto una riduzione di 300 posti lavoro.
Un sito “culla dell’ottica” nazionale ed europea dove, però, si decide di non aprire neppure agli Innovation Labs (laboratori di innovazione ricerca e sviluppo) che sicuramente sarebbero un investimento importante anche rispetto alla transizione digitale prevista dal Recovery Fund.
Come ribadito più volte al sindaco Nardella per mantenere un settore elettro ottico d'eccellenza è necessario avere un serio piano industriale per il sito fiorentino. Occorrono maggiori investimenti rispetto a quelli previsti, anche per il settore delle comunicazioni, al momento privo di strategia e prospettiva, che altrimenti rischia di avere un ruolo sempre più marginale nei confronti delle principali agenzie spaziali europee.
Quindi, se lo scopo di questo progetto è quello di mantenere la vocazione industriale del territorio, come si evince dalla nota congiunta di Comune e azienda del 4 maggio, bisognerebbe anche parallelamente cercare di sostenere un sito, quello di Campi Bisenzio, che ha fatto la storia, e renderlo in grado di continuare ad essere innovativo e competitivo perché i ragazzi che un domani usciranno dall’ITS Prime trovino anche in Leonardo un luogo dove poter spendere le loro competenze.
Pertanto, con ancor più insistenza chiediamo alle istituzioni, anche regionali, di incontrare le organizzazioni sindacali unitamente alla RSU per capire come il progetto della scuola possa portare un contributo di investimento fattivo allo stabilimento di Campi Bisenzio.
FIM, FIOM, UILM FIRENZE
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