Inchiesta Tpl, indagato l'ex assessore ai trasporti della Regione Vincenzo Ceccarelli

Vincenzo Ceccarelli

C'è anche l'ex assessore regionale Vincenzo Ceccarelli tra gli indagati nell'inchiesta aperta dalla procura di Firenze sul bando di gara della Regione da 4 miliardi per aggiudicare l'intero trasporto pubblico locale su gomma della Toscana. L'aggiudicazione, valida per 11 anni, è stata ottenuta dalla Autolinee Toscane (At), societa' del gruppo francese Ratp. La guardia di finanza ha anche perquisito gli uffici in Regione di Ceccarelli, che attualmente è capogruppo PD in consiglio regionale.

Da quanto appreso Ceccarelli sarebbe indagato per tentata induzione indebita a dare o promettere utilità. Il reato viene contestato in concorso con altre due persone. Sale così a dieci il numero delle persone indagate nell'inchiesta, tra cui l'ex presidente della Regione Enrico Rossi.

Queste le parole di Ceccarelli: «Sono sorpreso ma sono anche certo che riuscirò a dimostrare la mia correttezza. Mi sono occupato della gara per il trasporto pubblico su gomma in Toscana per 7 anni, con un unico obiettivo: tutelare l’interesse dei cittadini e dei lavoratori del settore. La storia si può leggere nel percorso oltremodo difficile che abbiamo dovuto seguire per dare ai toscani un servizio pubblico di livello europeo. Per anni siamo stati esposti sulla graticola, abbiamo dovuto parare colpi piovuti da tutte le parti, difenderci nei tribunali amministrativi. Insieme al Presidente Rossi e a tutti i dirigenti regionali che ci hanno supportato con competenza e professionalità abbiamo superato ogni ostacolo, con la convinzione che la legalità e l’interesse pubblico dovessero in ogni caso prevalere. Anche in questi giorni, in Europa si stanno avviando procedure nei confronti degli enti inadempienti. Lo scorso anno, abbiamo appreso dell’inchiesta penale avviata dalla Procura di Firenze ed ero rimasto quasi sorpreso del fatto di non essere indagato insieme a quelli che erano stati i miei compagni di viaggio. Oggi, a pochi giorni dalla seduta del Consiglio di Stato che dovrà di nuovo pronunciarsi sulla legittimità del percorso di gara, scopro di essere anch’io tra gli inquisiti. Non conosco ancora niente di quelli che sono gli elementi sulla base dei quali è stata formulata l’ipotesi accusatoria nei miei confronti, ma so bene di aver agito sempre entro i confini della legge e nell’interesse pubblico. Per questo mi sono messo subito a disposizione degli inquirenti, nei quali nutro piena fiducia, con l’intenzione di offrire totale collaborazione al fine di giungere in tempi rapidi a chiarire la mia posizione. Voglio anche ringraziare pubblicamente gli uomini della Guardia di Finanza che, con grande professionalità e correttezza, hanno eseguito il mandato di perquisizione che gli era stato affidato, peraltro senza sequestrare alcunché, e ringrazio anche tutti coloro che in queste ore mi hanno fatto sentire la loro vicinanza, ad iniziare dai consiglieri regionali del Pd e di Iv.»

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