Ogni volta che Filippo Torrigiani, consulente della commissione antimafia in materia di gioco d’azzardo, fornisce i numeri di questo settore non si manca mai di stupirsi. Proprio in questi giorni l’ex Assessore ha snocciolato quelli relativi a Empoli nel 2020 (anno segnato dalla pandemia) e, come sempre, fanno rabbrividire. Nel nostro comune, il gioco fisico e telematico è ammontato ad oltre 62 milioni di euro (62.611.346 per la precisione) con vincite per quasi 54 milioni (53.882.776) ed un saldo negativo di 8.728.570,42. Questo vuol dire perdite per 727mila 380 euro al mese o, se preferite, 24mila 250 euro al giorno, soldi andati letteralmente in fumo.
“Per ciò che concerne il quadro nazionale – spiega Torrigiani - nell’anno in questione, rispetto al 2019, il gioco fisico è calato del 47,1%, mentre il gioco online cresciuto del 12,5%. La notizia più importante è ritratta dal fatto che la raccolta di 80 miliardi e 135 milioni di euro rappresenta il ritorno ai valori che si registravano nell’anno 2011, ovvero un balzo indietro di 9 anni. Quindi, il calo rispetto ai 110 miliardi e mezzo del 2019, è del 27,5%”.
Tornando alle cose empolesi, il volume di gioco più alto si registra sui giochi di abilità tipo casinò online che hanno mosso ben 31 milioni scarsi di gioco telematico con perdite di quasi 1 milione, mentre il gioco fisico alle slot è stato di 7 milioni e 600 mila euro, con perdite totali di 2 milioni e mezzo. E siamo al capitolo ‘gratta e vinci’ con quasi 6 milioni di giocate (16mila 300 euro al giorno) e perdite per 1 milione e 654mila euro (4mila 500 euro al giorno). Per chiudere, le Vlt dove si possono inserire anche le banconote hanno bruciato 5milioni e 272mila euro con perdite di 744mila euro abbondanti.
“Per quanto riguarda il gioco fisico – prosegue Torrigiani - in alcune Regioni è più che dimezzato rispetto al 2019 a causa della pandemia. Nel centro–nord la contrazione è più significativa. La Toscana è appena dietro al Veneto col 51,1. Relativamente al gioco telematico, che pur è continuato a crescere, anche qui si nota un rallentamento del suo ritmo di sviluppo che è il più basso degli ultimi 5 anni. Si nota anche che in questa fase, a livello nazionale, il gioco online supera per la prima volta in valore assoluto di giocato quello fisico”. Un trend che si riscontra anche a Empoli con 38 milioni di soldi giocati online e 24 milioni fisico.
Anche se i numeri, come visto, sono pesantissimi, non manca un messaggio di speranza di cui si fa interprete Don Armando Zappolini, parroco di Ponsacco e Direttore della Caritas di San Miniato, da sempre impegnato assieme a Filippo Torrigiani in questa battaglia.
“Occorre osservare – spiega Don Armando - che la chiusura obbligata degli esercizi ha dato forzosamente atto ad un evento pressoché desueto ed inedito nel campo delle dipendenze. In maniera pressoché repentina, ha tolto infatti la sostanza di mezzo, impedendo l'accesso ad ogni tipo di apparecchio di gioco. Ha generato, in definitiva, un'astinenza forzata per un arco temporale abbastanza importante. Questo, se per molti giocatori patologici rappresenterà solo un temporaneo allontanamento da situazioni di gioco d'azzardo, per tanti altri può certamente significare una storica opportunità.
Per la prima volta, in tanti anni, i giocatori patologici sono stati costretti da cause di forza maggiore a vivere senza gli strumenti necessari al funzionamento della loro dipendenza, con la conseguenza di poter riappropriarsi della loro "vita comune", della normalità, dei rapporti famigliari. La grande speranza a cui dobbiamo necessariamente guardare con fiducia, sta nel fatto che per molti di loro questo abbia rappresentato la dimostrazione che, senza gioco d'azzardo, la qualità della vita propria e degli affetti sia concretamente migliore nel breve e nel lungo periodo”
Marco Mainardi
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