I primi giorni di riapertura raccontati da Cavolo Nero e Cristina Piccini Gioielli: "Necessari i vaccini per ripartire"
Con l’arrivo della zona gialla le città tornano a rianimarsi, riaprono i negozi, torna la colazione al bar, il pranzo fuori, la merenda in pizzeria e la passeggiata al parco.
La Toscana si trova in zona gialla da lunedì 26 aprile (qui il link) dopo un periodo di arancione e rosso che ha visto molti esercizi pubblici abbassare, nuovamente, le serrande. Nonostante le riaperture però, scattate per molti proprio lunedì, si capisce dal centro di Empoli che non si può parlare di ripartenza o almeno, non ancora. Questo perché le persone non sono ancora tornate alle solite abitudini, il tempo non aiuta e in molti casi, nemmeno la situazione economica.
Fa discutere, in vista della ripartenza, anche il coprifuoco. La misura, attiva da mesi, è ancora presente dalle 22 alle 5 del mattino. Non è ancora detto che rimarrà nei prossimi mesi e probabilmente in base ad un miglioramento dei contagi, il limite serale fuori casa potrà essere esteso fino alle 23. Per le serate estive, ancora restano dubbi che hanno portato già molti esercenti a storcere la bocca o anche a manifestare, come successo con 'scoprifuoco' a Firenze.
Molti comuni, per far fronte alle difficoltà degli esercizi commerciali, hanno abbattuto o limitato alcune tasse tra cui quella sul suolo pubblico. Anche Empoli è tornata sui passi dello scorso anno (Qui la notizia) rinnovando l’utilizzo gratuito del suolo per installare tavolini, ombrelloni e dehors e quindi estendere la propria capacità di accogliere in sicurezza, distanziati e all’aperto più clienti.
Ma nella ‘classe’ composta dai negozi, all’appello sono assenti ancora diversi elementi per tornare “quelli di prima”.
Ce lo racconta Irene Bucciantini, titolare insieme al marito di Cavolo Nero e Cavolo Fritto, nel centro di Empoli in via Ridolfi.
Sulla concessione gratuita del suolo pubblico Irene commenta: “Penso sia una misura necessaria perché le attività si svolgeranno per la maggior parte del 2021 all’aperto, saranno svantaggiate le attività che non hanno posto all’esterno”.
Da quanto si apprende, però, i primi quattro giorni di zona gialla non hanno portato grandi novità rispetto a prima. La strada della ripartenza è ancora lunga e, per Cavolo Nero, in questa strada devono esserci tappe precise. “Ci vuole sostegno economico alle attività che ancora sono rimaste, perché sono in aspettativa di questi ristori. Tutte le attività hanno fatto debiti o hanno pendenze da pagare, la pandemia ci ha colpito duramente per la lunghezza del tempo, è un fermo alla fine di quasi due anni”.
Ma per rimettere in moto la normalità quotidiana, per Irene “la vaccinazione è alla base. Se non c’è copertura non ci si riprenderà mai, è la prima cosa per far riprendere la vita”. Un settore che anche prima si era trovato in difficoltà, continuano da via Ridolfi, poiché anche pur lavorando “la Partita iva è vessata dalle adempienze”. Per i sostegni economici e i contributi per la ripartenza “lo Stato si deve indebitare, noi lo abbiamo già fatto”.
Sulla zona gialla da lunedì, dietro al bancone di Cavolo Fritto la titolare spiega che “per ora non c’è differenza rispetto a prima e i motivi sono che la gente ha capito che se si riesce fuori tutti in massa, in un mese siamo tutti chiusi ma sta arrivando l’estate”, motivo che farebbe attendere le persone in vista di una stagione migliore per uscire. Come seconda cosa “c’è anche un problema economico: le persone hanno avuto danni economici in qualsiasi modo, o hanno perso il lavoro o hanno attività commerciali provate dalla crisi. Poi c’è un grosso divario tra gli intoccabili, chi ha stipendio fisso statale o chi ha avuto un incremento di fatturato producendo materiali necessari per affrontare il Covid-19”.
Per quanto riguarda la vendita al dettaglio, anche i negozi hanno di fronte sé prossimi mesi incerti a causa di eventi, feste e matrimoni ancora fermi. “Un po’ più di giro magari si vede anche in centro – dall’inizio della zona gialla - non tanto a livello di vendite, quanto perché la gente ha un po’ più voglia di vivere”.
A dirlo, sempre da via Ridolfi, Cosimo Carmignani che gestisce con la mamma Cristina Piccini la gioielleria. “Rimangono comunque le stesse problematiche di prima – continua Cosimo - vendite se ne fa poche, festività ed invitati sono in forse”. Non sapendo se poter partecipare ad un evento, molti rinunciano a prepararsi per sé stessi e a fare regali. Per questo Cosimo ci dice che la zona gialla è una condizione sicuramente migliore ma che per adesso “è tutto sempre un po’ fermo”.
Sulla stessa linea d’onda di Cavolo Nero, anche da Piccini Gioielli la condizione fondamentale resta la campagna vaccinale. “Ci vorrebbero i vaccini, fino a che la maggior parte della popolazione non è vaccinata non si può tornare ad una normalità vera e propria. E’ inutile fare un mese aperti dove un po’ si vendicchia e un mese di nuovo chiusi, la gente non si abitua neanche”. Quella di oggi è una situazione dalla quale ci si risolleva “piano piano - dice ancora Cosimo – sono cose che ripartono lente, anche noi non ci si aspettava di entrare in zona gialla e di fare il boom. Ci vuole tempo”.
“Si riparte solo se ci sostengono – conclude Irene da Cavolo Nero – sennò è un’agonia lenta… ma neanche troppo lenta”.
Margherita Cecchin
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