In occasione della Festa provinciale del Pd, quattro edizioni della Festa dell'Unità al parco delle Cascine, una presunta truffa da oltre 300mila euro ai danni del Comune di Firenze nel pagamento del canone per l'occupazione di spazi e aree pubbliche (Cosap). È quanto ipotizzato in un'inchiesta della procura di Firenze che ha chiesto il rinvio a giudizio del responsabile tecnico della manifestazione, per le edizioni dal 2014 al 2017. L'indagato ha chiesto la sospensione del procedimento e la messa alla prova per svolgere lavori socialmente utili, istanza su cui il gup si pronuncerà nell'udienza preliminare fissata l'8 giugno. Secondo quanto spiegato dai legali, il responsabile tecnico non si riterrebbe colpevole ma avrebbe comunque deciso di chiedere la messa alla prova, per porre fine alla vicenda giudiziaria. Per l'accusa, in occasione delle quattro edizioni della festa, l'indagato avrebbe indicato agli uffici del Comune una superficie di spazio pubblico inferiore a quella effettivamente occupata.
PD Metropolitano di Firenze: "Convinti della correttezza dello svolgimento delle Feste"
"Il Partito Democratico Metropolitano di Firenze è estraneo alla causa penale che ha coinvolto il tecnico che predisponeva le pratiche per le richieste al Comune di Firenze per la realizzazione della Festa dell’Unità.
Altra cosa è la causa civile del Partito Democratico Metropolitano con il Comune di Firenze davanti al Tribunale di Firenze, ancora aperta e per la quale stiamo esponendo le nostre ragioni in merito al corretto conteggio tra le superfici destinate all’attività politica e all’attività commerciale.
Siamo fiduciosi che il confronto in quella sede chiarirà la bontà delle nostre ragioni.
Restiamo convinti della correttezza dello svolgimento delle Feste tenute dal PD negli anni scorsi e cercheremo di provare le ragioni del Partito nelle sedi opportune" Così in una nota il
Partito Democratico Metropolitano di Firenze.
Lega Salvini Firenze: “Il Comune si costituisca parte civile”
“L’ipotesi di una truffa ai danni delle casse comunali è scandalosa, perché l’accusa coinvolge, direttamente o indirettamente, lo stesso partito che governa la città. Abbiamo fiducia nella magistratura, ma la politica ha l’obbligo di fare domande e dare delle risposte risposte: Firenze ha un problema e si chiama Partito Democratico”. Non usa mezzi termini il Capogruppo e Commissario della Lega a Firenze, Federico Bussolin, in merito al rinvio a giudizio chiesto dalla procura per la tassa di occupazione di suolo pubblico per lo svolgimento delle feste dell'unità.
“Presenteremo un atto – continua – affinché il Comune, in caso di processo, si impegni a costituirsi parte civile, al fine di tutelare l’immagine di Firenze e quella dei fiorentini. Chiederemo inoltre spiegazioni al Sindaco Nardella di come sia possibile che, per un partito che governa la città, venga mossa l’accusa di "risparmio" per 300.000 euro ai danni della città stessa. È urgente una presa di posizione chiara e netta visto che chi amministra oggi la città, a quelle feste di partito ipoteticamente realizzate ai danni del Comune, vi ha preso parte attivamente”.
Armentano (capogruppo Pd) replica alla Lega: "Già costituiti parte civile. Le polemiche stanno a zero"
“In questa inchiesta l’amministrazione ha già sottoscritto a marzo gli atti per costituirsi parte civile. Le polemiche stanno a zero, quindi. Sarebbe meglio fare le opportune verifiche prima di lanciarsi nei soliti attacchi gratuiti e, alla prova dei fatti, privi di fondamento ma evidentemente per Lega e SPC faceva comodo non perdere nemmeno questa occasione di visibilità. E il capogruppo Bussolin si informi prima di parlare, visto che non risulta alcun esponente del Pd rinviato a giudizio in questa inchiesta ma si parla di un responsabile tecnico. Non si capisce poi con quale logica assurda Bussolin accosti l’aver preso parte a un evento di partito con le accuse relative a un calcolo tecnico delle superfici peraltro regolarmente sanzionato. Suggeriamo in ogni caso ai colleghi consiglieri un surplus di attenzione che è sempre utile per il ruolo che rivestiamo all’interno dell’assemblea cittadina. Come Partito democratico non accettiamo sterili attacchi su questi principi, giustizia, trasparenza e rispetto della legge sono per noi valori guida da sempre e rimandiamo al mittente tentativi del tutto gratuiti e strumentali di aizzare polveroni. Le regole valgono per tutti e chi compie delle inadempienze ne risponde nelle sedi opportune, abbiamo piena fiducia nella magistratura”.
Così Nicola Armentano, capogruppo Pd a Palazzo Vecchio, replica a Lega e Spc rispetto all’inchiesta della procura di Firenze che ha chiesto il rinvio a giudizio del responsabile tecnico della Festa dell’Unità dal 2014 al 2017.
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