Verso un nuovo tempo è il progetto con cui Santa Croce si prepara ad affrontare la ripartenza. L’Opera di Santa Croce e la Comunità Francescana - in stretta collaborazione con la Prefettura di Firenze in rappresentanza del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno e il Comune di Firenze, proprietari del complesso monumentale - hanno messo a punto una nuova strategia di valorizzazione e di gestione che mette in primo piano l’unitarietà e l’unicità del complesso monumentale e mira al superamento di forme di fruizione caratteristiche del turismo “mordi e fuggi”.
Il progetto, è stato presentato questa mattina nel cenacolo del complesso monumentale da Irene Sanesi e Stefano Filipponi, presidente e segretario generale dell’Opera di Santa Croce con la partecipazione del cardinale Giuseppe Betori, del prefetto Alessandra Guidi, dell’assessore alla Cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchi, del soprintendente ABAP Andrea Pessina e del rettore della basilica padre Paolo Bocci.
“Il tempo della pandemia può essere anche generativo, dal desiderio di ripartire nasce il progetto di nuova accoglienza che ci vede tutti uniti nella collaborazione - ha sottolineato la presidente dell’Opera, Irene Sanesi -Santa Croce anche con questa iniziativa si mette a disposizione nella logica di un patto di prossimità che guarda alla cultura, al turismo e alla ripartenza dell’intera città”.
“In primo piano c’è un intervento fortemente innovativo per l’accoglienza con la realizzazione del nuovo percorso di visita che sarà attivato entro l’anno - ha spiegato Stefano Filipponi - Si tratta di un progetto basato su azioni integrate che hanno come obiettivo il miglioramento dell’esperienza di visita, l’interrelazione della valorizzazione con le attività di ricerca e di tutela, lo sviluppo di progetti internazionali e percorsi turistici urbani e regionali che promuovano la conoscenza di Santa Croce”.
Dunque per Santa Croce un progetto che guarda a un nuovo tempo e che nasce da una forte collaborazione istituzionale. “Un grande segno non solo per la città di Firenze ma anche per tutto il Paese”, ha affermato il prefetto Alessandra Guidi mettendo in evidenza “un modello di collaborazione tra enti che guarda alla tutela e alla valorizzazione”.
“Questo progetto permetterà di avvicinare in modo progressivo e più consapevole uno dei più antichi luoghi di spiritualità francescana e la basilica francescana più grande del mondo”, ha sottolineato il cardinale Betori. “Trovarsi qui, a pochi giorni dalla possibile riapertura, a presentare questo progetto apre un orizzonte di speranza– ha affermato l’assessore Tommaso Sacchi – Vuol dire che la collaborazione tra Opera ed enti non si è fermata nonostante la pandemia e che si è continuato a lavorare per l’accoglienza di coloro che torneranno a visitare il complesso monumentale”. “La presenza di una pluralità di attori è un punto di forza che permette di mettere insieme volontà e competenze scientifiche diverse “, ha sottolineato il soprintendente Andrea Pessina. Per padre Paolo Bocci il progetto “guarda in alto, al tempo della rinascita, nel segno del dialogo e del recupero delle radici francescane”.
Fonte: Ufficio stampa
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