Santa Croce, Lambertucci (Cdx): "Chi ha sostenuto Deidda dovrebbe sentirsi tradito"

Alessandro Lambertucci

Il capogruppo di Per un'altra Santa Croce: "Deidda non ha preso le distanze dalle intercettazioni. La sindaca deve dimettersi"


La destra santacrocese chiede le dimissioni del sindaco Giulia Deidda, indagata nell'ambito dell'inchiesta Keu. Alessandro Lambertucci, capogruppo di Per un'altra Santa Croce e consigliere comunale in quota Lega, è intervenuto sulla questione.

Come avete preso la notizia dell'inchiesta?
Per prima cosa preme dire che ci rimettiamo al lavoro dei magistrati, le indagini sono in corso e vale la presunzione di innocenza. Il nostro compito adesso è dare solo un giudizio politico. Abbiamo letto le intercettazioni. Il sindaco non ha preso le distanze da quelle parole. Ci deve essere un approfondimento politico, la nostra critica punta su questo. Condanniamo fermamente atteggiamenti che non sono di politica etica.

Come centrodestra a Santa Croce avete chiesto in blocco le dimissioni di Deidda.
Lo riteniamo un atto di responsabilità. Non si tratta di scaricare nessuno, ma solo di pensare alla parte sana del comparto produttivo che investe e si è sviluppato per rimanere nei parametri richiesti dalle grandi firme. Dobbiamo preservare il lavoro e le potenzialità imprenditoriali. Santa Croce ha bisogno di una svolta, di un sindaco al di sopra di ogni sospetto, che possa portare avanti la difesa del lavoro e dell'imprenditorialità.

Il vostro 'appello' non è rivolto solo a Deidda, perché?
Abbiamo fatto un appello a Deidda, ma lo abbiamo esteso ai partiti che la sostengono. Lo abbiamo fatto perché questi partiti dovrebbero sentirsi traditi da un modo di fare che non è ammissibile in politica. Loro dovrebbero chiedere alla sindaca un senso di responsabilità. Se questi appelli cadranno nel vuoto, andremo avanti.

Quali sarebbero i passi successivi?
Un'apposita mozione di sfiducia. Viene da chiedersi infatti con che serenità un sindaco può prendere una decisione su un bilancio, sulla nomina di rappresentanti in enti o partecipate. Portare avanti questa situazione diventa un'agonia.

Avete in mente mobilitazioni o manifestazioni?
Vediamo gli sviluppi della settimana, è cruciale e ci sono gli interrogatori, vedremo cosa emergerà. Ogni passo che faremo, lo faremo coi responsabili regionali. Con loro prenderemo decisioni in tal senso.

Negli ultimi giorni si è parlato di posti di lavoro a rischio. Pensate che l'attuale momento per le concerie sia così grigio?
Siamo preoccupati per la situazione. Ma confidiamo che con una sinergia tra imprenditori e lavoratori si possano rimettere al centro le positività del nostro comparto. Il lavoro sano c'è, non facciamo di tutta un'erba un fascio.

Gianmarco Lotti

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