Cascina cancella il canone di suolo pubblico fino a settembre

Foto gonews.it

La misura del Comune per le attività commerciali e ambulanti. La riflessione sulle riaperture del sindaco Betti


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Con l’approvazione del bilancio di previsione 2021 l’amministrazione comunale di Cascina va incontro alle attività economiche commerciali, ambulanti e aventi sede fissa, cancellando il canone da occupazione del suolo pubblico fino al 30 settembre 2021.

Fino alla stessa data del 30 settembre viene prorogata la procedura semplificata di rinnovo e richiesta di nuove concessioni di occupazione di suolo pubblico, entro un massimo di incremento del 100% dello spazio interno ai locali, destinato alla somministrazione.

Quindi ristoranti e bar che ne siano già in possesso, potranno rinnovare le concessioni con modalità semplificata e quelli che intendano presentare nuove richieste, dovranno solo inoltrare relativa comunicazione in carta semplice e non in bollo, a mezzo pec, alla Sepi Spa, allegando la planimetria interessata e la dichiarazione di consenso del titolare delle attività limitrofe, in caso di sovrapposizione di spazio o di copertura dell’ingresso o vetrina.

Abbiamo deciso di cancellare, per il momento fino al 30 settembre, il canone di occupazione del suolo pubblico, oltre il termine fissato dal cd. Decreto Sostegni solo fino al 30 giugno, per far sentire la nostra vicinanza alle attività economiche cascinesi. E’ da queste che dobbiamo ripartire, recuperandone il ruolo di volano per la valorizzazione anche turistica del nostro territorio. Un piccolo segnale, nei limiti in cui ci è consentito attingendo alle risorse comunali, per contribuire alla ripartenza e provare ad arginare le perdite procurate dalle necessarie chiusure, totali o parziali” così l'assessora Bice Del Giudice, sulla cancellazione del canone di suolo pubblico.

Confesercenti Toscana nord: "In attesa di vere riaperture, importante sostegno concreto dal Comune"

Suolo pubblico gratuito fino al 30 settembre e procedure semplificate per la richiesta o il rinnovo. Questo quanto ha deciso l’amministrazione comunale di Cascina accogliendo le richieste degli operatori sia a posto fisso che ambulanti. “Ancora una volta l’amministrazione ed in particolare l’assessore Bice Del Giudice – spiega la presidente Monti Pisani Laura Grassi – hanno accolto le richieste degli imprenditori ancora alla prese con la morsa della pandemia e le conseguenti restrizioni. In attesa che il governo centrale accolga le nostre pressioni per prolungare la gratuità del suolo pubblico oltre il 30 giugno, è importante che un Comune come Cascina anticipi qualsiasi nuovo provvedimento per andare incontro ai commercianti. Augurandoci che dalle prossime settimane si possa parlare di vera ripartenza e soprattutto di vere riaperture – aggiunge Grassi -, programmare i prossimi mesi con la tranquillità di non dover pagare il tributo del suolo pubblico è un importante sostegno concreto. Pensiamo alle attività di bar e ristoranti che dovranno utilizzare sempre più gli spazi all’aperto ma anche gli ambulanti dei mercati”.

Il responsabile area pisana di Confesercenti Toscana Nord Simone Romoli spiega inoltre di “collaborare con il Comune anche in vista del rinnovo delle concessioni di suolo pubblico su mercati e fiere per gli operatori su area pubblica. Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi alle nostre sedi al numero 050 888083”.

La conclusione dell’assessore Bice Del Giudice. “La squadra può quello che un singolo da solo non farebbe mai, ne sono fermamente convinta. Queste misure sono frutto del lavoro di tutti e della condivisione delle priorità che il momento ci impone di individuare. In fase di approvazione del bilancio di previsione 2021, abbiamo previsto l’esenzione dall’obbligo di pagamento del suolo pubblico fino al 30 settembre, ma confidiamo nella possibilità di estendere la misura fino alla fine dell’anno, recependo le richieste che ci sono pervenute in tal senso dalle associazioni di categoria, per far sentire la nostra massima attenzione e vicinanza alle attività economiche cascinesi penalizzate da provvedimenti normativi che ne hanno imposto la chiusura, totale o parziale”.

Rischi e opportunità dalle riaperture: la riflessione del sindaco Michelangelo Betti

Sindaco di Cascina Michelangelo Betti

Rischi e opportunità dalla scelta di procedere alle riaperture di tante attività dal 26 aprile in poi. Dopo oltre un anno di limitazioni per i rischi di diffusione della pandemia è comprensibile che ci sia la voglia e la necessità di voltare pagina e ripartire, ma è necessario avere un quadro complessivo della situazione e non lasciarsi andare a facili entusiasmi.

La nostra economia sta pagando duramente il periodo delle chiusure, totali, parziali o intermittenti, e tutto il Paese è provato e attraversato da sempre più ampie tensioni sociali. I vari scostamenti di bilancio definiti da governo e parlamento “ristorano” parzialmente i settori più colpiti, ma fanno crescere il debito pubblico in maniera preoccupante. Da un lato non pare esserci consapevolezza di questo aspetto, dall'altro le risorse europee diventano l’unica possibilità di dare un futuro all’Italia.

Le riaperture da fine aprile diventano però una partita molto complessa e rischiosa per la salute pubblica. In questi giorni la diffusione del contagio è più contenuta, anche a Cascina il numero di nuovi infetti registra un arretramento che non si verificava da diverse settimane. La campagna vaccinale non è però ancora estesa e se le regole di distanziamento anti-Covid non saranno pienamente rispettate è possibile prevedere una nuova crescita del contagio già a metà maggio. In questo quadro tutte le istituzioni, insieme alle parti sociali, alle associazioni, anche di categoria, e tutti i cittadini devono sentirsi chiamati a collaborare per non trovarsi a fare nuovi passi indietro.

Cascina non ha mai avuto cifre da zona rossa. Da gennaio in avanti nostro Comune ha avuto numeri piuttosto positivi. Il clima sociale è comunque andato gradualmente deteriorandosi e, anche nel nostro territorio, sono emerse tensioni. Per funzionare le riaperture dovranno tornare ad avere il segno della responsabilità individuale, che diventa responsabilità collettiva, e per gli enti territoriali ci dovrà essere la possibilità di un effettivo maggior controllo del territorio com’era stato durante la prima ondata del marzo-aprile 2020.

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