L'inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia ha trasformato il 'profumo dei soldi', percepibile in tutto il comprensorio del cuoio, con il cattivo odore del malaffare.
Materiali con alte percentuali di cromo ed altri metalli pesanti, derivanti da migliaia di tonnellate di scarti di lavorazione delle pelli, sarebbero finite in Arno dopo essere trattate inadeguatamente dal depuratore di Santa Croce trasformando quello che veniva presentato come un esempio di economia circolare nel solito approccio predatorio dell'uomo sulla natura.
Ottomila tonnellate di residui derivanti dalla combustione dei rifiuti sarebbero stati mescolati con il materiale inerte necessario alla realizzazione della nuova Strada Regionale 429, recentemente inaugurata in pompa magna da tutti i sindaci dell’ Unione (lotto tra Empoli e Castelfiorentino), mettendo a rischio l’ ambiente, le coltivazioni presenti, le falde acquifere e la salute delle persone.
Operazione eseguita da una impresa che si sarebbe aggiudicata il lavoro in sub-appalto. L'inchiesta ha messo a nudo un sistema che vede coinvolti politici, imprenditori e presunti affiliati alla ndrangheta. Tra i commenti che si susseguono in queste ore vediamo anche quelli di forze politiche che, oggi tentano di speculare ipocritamente sui fatti, in realtà hanno sempre osteggiato norme cautelative e di controllo sull’ affidamento degli appalti pubblici.
Come Cobas territoriale, qualche anno fa, avevamo presentato un protocollo di intesa sugli appalti nei servizi pubblici che prevedeva la richiesta di estensione a tutte le aziende del Rating di legalità. Alla luce di quanto sta emergendo, poiché una delle ditte sotto inchiesta ci risulterebbe iscritta alla White List delle aziende non soggette ad infiltrazione mafiosa, chiediamo siano effettuati maggiori controlli prima della certificazione delle aziende. Non accettiamo il ricatto di dover scegliere tra il lavoro e la salute, il diritto alla salute è primario.
Ha diritto al lavoro chi rispetta le leggi e le regole, si deve individuare la concorrenza sleale, non si devono alzare i parametri delle sostanze rilasciate nell’ ambiente per rendere legali situazioni che non lo sono. Chiediamo siano avviate al più presto analisi accurate per quantificare il danno ambientale arrecato e studiare strategie adeguate alla riduzione del danno.
Ancora una volta chiediamo una maggiore attenzione nell’ affidamento degli appalti pubblici. Nonostante i propositi e gli impegni presi nell’ ultima campagna, per esempio, restano molti interrogativi inevasi.. primo su tutti il Contratto Collettivo Nazionale applicato ai Lavoratori.
Cobas ATI
Cobas Empoli-valdelsa
Comunità in Resistenza / CSA Intifada
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