La carriera di un docente universitario è capace di regalare grandissime soddisfazioni ma, al di là delle pubblicazioni e dei riconoscimenti accademici pur fondamentali, ce n'è una che riesce a dare l'esatta misura di quanto si è trasmesso ai propri allievi che hanno percorso strade diverse ed importanti: avere il loro apprezzamento.
In un volume curato da Carlo Bianchini e Lucia Sardo, un empolese ha avuto questa grande gratificazione. La miscellanea riporta infatti un'intervista a Barbara Tillett, professoressa della Ucla, autorità mondiale in materia di catalogazione, che parla in questi termini del professor Mauro Guerrini.
"Avevo conosciuto Mauro ai tempi in cui eravamo membri della sezione di catalogazione dell'IFLA - scrive - nella mia esperienza fiorentina abbiamo apprezzato molto la sua esperienza ed il suo cameratismo". "Il suo contributo in successivi incontri - si legge più avanti - è stato fondamentale, il successo di molti incontri si deve anche a lui. Ed è stato proprio grazie a Mauro che ho conosciuto diversi tipi di biblioteche in Italia". Alla domanda diretta con cui si chiude l'intervista, c'è qualcuno che vuol ringraziare in particolare? la studiosa cita due persone ed una di queste, appunto, è proprio il professor Guerrini "per la sua amicizia, l'incredibile competenza e gentilezza".
Un giudizio che parla da solo e, visto da chi è espresso, rappresenta senza dubbio una splendida soddisfazione per il professore che ha vissuto una carriera che parla da sola. Direttore della Biblioteca Leonardiana di Vinci dal 1981 al 1992, ha insegnato prima all'Università di Udine e poi all'Università di Roma La Sapienza salvo arrivare, nel 2001, a quella di Firenze come professore ordinario di Biblioteconomia. Dal 2005 al 2011 è stato presidente dell'AIB e dal 2007 al 2009 Presidente del Comitato nazionale IFLA 2009 che ha riportato in Italia il congresso IFLA dopo 45 anni. Fondatore e direttore di «JLIS.it» (Rivista italiana di biblioteconomia, archivistica e scienza dell'informazione), rivista accademica nata per dare spazio agli studi dei giovani riceratori italiani e che ha ottenuto il massimo nella valutazione ministeriale. Membro del comitato scientifico di diverse riviste italiane e straniere, a Empoli è conosciuto anche come direttore del Bullettino storico empolese e fondatore della Società storica empolese a cui si devono importanti ed interessanti iniziative.
Ma, al di là di tutti queste splendide soddisfazioni, sapere di aver lasciato qualcosa ai propri allievi resta sicuramente una delle più belle.
Marco Mainardi
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