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Occhio secco, come evitare questa fastidiosa sindrome e come indossare la mascherina correttamente senza danneggiare la nostra vista. Di questo abbiamo parlato durante la diretta del 7 aprile su Radio Lady con Milunka Tasev di Ottica Colpo d'Occhio a Montelupo Fiorentino.
Cos’è la sindrome dell’occhio secco?
La sindrome dell’occhio secco è una condizione patologica della superficie oculare esterna dovuta sia a fattori genetici che ambientali. Sono più frequenti casistiche di occhio secco nelle donne, ma un fattore importante che esula dal sesso del soggetto è l’età. Dopo i 50 anni ne soffre tra il 20 e il 30% della popolazione. Tra i fattori ambientali, come non menzionare lo smog e polveri sottili che tendono a rendere la superficie oculare meno idratata estendendo il rischio di occhio secco a buona parte della popolazione.
Come si manifesta la sindrome dell’occhio secco?
La manifestazione dell’occhio secco può essere accomunata ad una semplice secchezza oculare ovvero sensazione di corpo estraneo, arrossamento, dolore oculare, bruciore e annebbiamento visivo.
Come si è evoluta nel tempo la patologia dell’occhio secco?
La nostra vita quotidiana è cambiata radicalmente, basti pensare che da un anno indossiamo la mascherina tutti i giorni peggiorando la situazione. È stata coniata addirittura una nuova espressione “Mask-associated dry eye”, che si divide in due forme: iperevaporativa o per ridotta produzione di lacrime.
L’occhio secco associato alla mascherina è dovuto a due cause: la prima per la fuoriuscita superiore del respiro che va quindi precisamente verso gli occhi provocando secchezza. La seconda avviene quando si posiziona la mascherina troppo in alto. Si va a creare cosi una abbassamento del bordo palpebrale inferiore, rendendo più difficile la chiusura delle palpebre. Questo perché lascia una parte di superficie oculare esposta all’aria.
La tecnologia ha fatto sì che si aggiunga un altro fattore importante. Parliamo dell’utilizzo sempre più frequente di videoterminali che ci hanno abituato a focalizzarci con attenzione su un oggetto prossimo. Così si diminuisce sensibilmente la frequenza di ammiccamenti palpebrali, portando inevitabilmente ad una disidratazione della superficie corneale. Questo meccanismo diventa particolarmente dannoso per chi porta le lenti a contatto oppure per le donne in menopausa.
Come possiamo ridurre l’insorgere della sindrome dell'occhio secco associato alla mascherina?
Le mascherine, fondamentali per la protezione individuale, presentano come abbiamo visto prima anche degli effetti collaterali. Ne esistono di varie tipologie e ognuna ha le sue caratteristiche tra queste una delle più importanti è l’adesione al volto.
Un'adesione non perfetta dirige il flusso d’aria espirata verso l’alto, proprio in corrispondenza dei nostri occhi, favorendo quindi un’evaporazione eccessiva della nostra lacrima. Se quindi pensiamo a soggetti a rischio (gli anziani, videoterminalisti e chiunque viva in ambienti climatizzati), che già hanno un film lacrimale delicato, sarà facilmente comprensibile che un utilizzo sbagliato della mascherina non può altro che peggiorare la situazione.
Un consiglio che ci sentiamo di dare a tutti è quello di utilizzare lacrime artificiali per idratare il nostro occhio.
Mentre gli accorgimenti particolari per l’utilizzo della mascherina riguardano il tenerla ben adesa al volto per evitare fuoriuscite di aria verso gli occhi, ma prestare attenzione a non posizionarla troppo in alto per evitare chiusure incomplete delle palpebre.
Ottica Colpo d'Occhio vi dà appuntamento su Radio Lady mercoledì 14 aprile alle 17.10: in diretta tanti consigli e info utili per i nostri occhi
L'evento sarà visibile anche in streaming su Radio Lady, in diretta facebook sulla pagina di Radio Lady e su Clivo - canale 680 del digitale terrestre
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