Da lunedì 12 aprile la Toscana cessa di essere in zona rossa e passa nel novero delle regioni arancioni. San Miniato, come il comprensorio del cuoio, per i gravi dati epidemiologici che continuano a persistere, rimarrà in zona rossa. Una situazione quella di San Miniato che oramai si protrae da molte settimane, prima anticipando e poi surclassando il rosso della Regione Toscana.
Se da settimane la soglia limite dei 250 casi settimanali ogni 100 mila abitanti a San Miniato viene abbondantemente superata, non si può più ignorare la situazione derubricandola a pura casualità. E’ necessario capire i motivi di tante infezioni che hanno comportato centinai di ricoveri e decine e decine di decessi. Solo avendo una idea delle cause di un così elevato numero di infezioni si può fronteggiare la situazione.
La gravità che l’epidemia ha assunto nella zona del cuoio non pare realmente percepita, né ci sembra sia stato fatto quanto necessario per farla capire e percepire ai cittadini. Forse sarebbe opportuno che gli abitanti venissero informati più dettagliatamente della situazione sanitaria della nostra zona e delle localizzazioni dei focolai più severi. La manzoniana raffinatezza diplomatica del “sopire, troncare, troncare e sopire” deve lasciare il posto ad una coraggiosa e decisa informazione ai cittadini, ai quali non va edulcorato il pericolo ma al contrario va evidenziato l’appello del Presidente della Società della Salute il quale ha riferito di un “Ospedale al collasso, pazienti dirottati in mezza regione, rischio maxi emergenza con i letti nei corridoi”. Abbiamo invece l’impressione che in alcuni casi si siano banalizzati fondamentali atteggiamenti prudenziali come il distanziamento .
In una situazione ad alto rischio i controlli delle Autorità competenti giocano un ruolo fondamentale. Quanti controlli vengono fatti alle persone in quarantena? Il numero delle sanzioni elevate ai trasgressori trovano adeguato spazio nelle informative della Autorità ai cittadini in modo che siano un chiaro segnale? I soggetti con evidenti sintomi di covid ma in attesa di fare il tampone vengono fortemente sollecitati a rimanere a casa evitando il più possibile contatti? In caso di sintomi certi di infezione da covid vengono effettuati i tamponi a domicilio? Gli ambienti ad uso pubblico particolarmente affollati vengono sanificati e controllati? Si effettuano i controlli sul rispetto delle norme igieniche come la misurazione della febbre e l’uso di dispositivi personali di sicurezza laddove è previsto?
Niente è per caso. Se da settimane siamo in rosso, contrariamente al resto della Toscana, ci sarà pure qualcosa che non va nel verso giusto. Non è più possibile fare finta di niente e non adottare un forte cambio di passo. #piùinformazione #piùsupportiadomicilio #piùcontrolli
Lega Sezione San Miniato
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