Un cane è morto dopo essere rimasto intrappolato in un cavo d'acciaio, comunemente chiamato laccio. La carcassa dell'animale, un cane adulto femmina, è stata rinvenuta nei giorni scorsi dai carabinieri forestali di Riparbella, in un'area boschiva del territorio comunale, ai margini di un corso d'acqua.
Dopo un'articolata attività di indagine, i militari hanno individuato il responsabile. Si tratta di un anziano bracconiere, che è stato segnalato alla Procura della Repubblica.
I lacci, come quello ritrovato intorno al cane, vengono tesi dai bracconieri per la cattura di animali selvatici. Il cane si sarebbe imbattuto nel laccio e non ha purtroppo avuto scampo. L'utilizzo di questi strumenti, in genere impiegati per la cattura di ungulati, è rigidamente proibito poiché uccide in modo indiscriminato animali selvatici e domestici, specie in via di estinzione, con metodi cruenti e assolutamente non selettivi.
La morte dell'animale, come spiegato dai carabinieri forestali, avviene inoltre in seguito a prolungate sofferenze, per soffocamento o dissanguamento. L'uomo, ottantenne, responsabile dell'accaduto dovrà rispondere dell'uccisione illecita dell'animale e dell'attività di caccia con mezzi vietati in periodo di divieto.
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