Alcuni farmaci usati per curare i tumori possono provocare dolori, bruciore, intorpidimenti e formicolii alle mani e ai piedi difficilmente trattabili con i farmaci analgesici. Le ultime evoluzioni tecnologiche della neurostimolazione del midollo spinale (Spinal Cord Stimulation - SCS) permettono invece di alleviare in maniera significativa quel tipo di dolore.
La sezione Anestesia e terapia del dolore dell’Aoup – diretta dalla dottoressa Adriana Paolicchi – da circa due mesi ha iniziato a utilizzare questi strumenti di ultimissima generazione, impiantando uno stimolatore che, attraverso un algoritmo di stimolazione multimodale, è in grado di coordinare più segnali in diversi target anatomici, fornendo una terapia antidolorifica personalizzata in base alle esigenze del singolo paziente, anche nei quadri clinici più complessi.
“L’utilizzo di questa innovativa tecnica di neurostimolazione midollare ha dato ottimi risultati in termini di riduzione del dolore e miglioramento della qualità di vita”, dichiara il dottor Giuliano De Carolis (nella foto allegata), che ha effettuato l'impianto su una paziente affetta da dolore cronico neuropatico post chemioterapia per un tumore al seno. “La paziente cui abbiamo impiantato lo stimolatore – continua De Carolis – non riusciva a camminare e dormire a causa del forte bruciore ai piedi, che era un effetto collaterale del trattamento chemioterapico. Per questo disturbo solitamente si ricorre alla terapia medica, ma la sintomatologia era scarsamente controllata dai farmaci analgesici, costringendo la paziente a utilizzare il ghiaccio per controllare la sensazione di bruciore. Dopo l’impianto dello stimolatore la paziente ha iniziato a dormire quasi tutta la notte e sta cominciando a uscire nuovamente da casa. È quindi un cambiamento radicale nella qualità di vita. Valuteremo l’efficacia dello stimolatore nel lungo termine, ma i primi risultati sono incoraggianti".
L’utilizzo di questa tecnologia di neuro stimolazione, ampiamente adottata nel dolore non oncologico, permetterebbe di offrire una valida alternativa sia in quei pazienti affetti da dolore cronico dovuto alla chemioterapia, nei quali le terapie farmacologiche risultano insoddisfacenti, che nelle sindromi più complesse da dolore cronico post-chirurgico. Il dolore cronico è stato riconosciuto come vera e propria patologia a causa delle conseguenze invalidanti che comporta e l’Organizzazione mondiale della sanità lo ha identificato come uno dei maggiori problemi mondiali di salute pubblica in termini di numero di pazienti colpiti e costi sanitari.
Fonte: Aou Pisa
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