Ha tagliato anche il traguardo dei 102 anni nonna Lilia Pacciardi. Lilia, registrata all’anagrafe come Alduina, è nata a Gavorrano il 2 aprile del 1919.
All’età di 10 anni è venuta ad abitare a Livorno, dove il babbo Egidio, ferroviere, era stato trasferito.
A Livorno Lilia fece in tempo a completare l’ultimo anno delle scuole elementari, perché di lì a poco per la sua famiglia iniziò il calvario delle persecuzioni fasciste e un esilio durato più di venti anni.
I fratelli Egidio e Randolfo Pacciardi erano infatti figure di spicco dell’antifascismo e del Partito Repubblicano. Randolfo riuscì a sfuggire all’arresto raggiungendo la Svizzera, poi fu uno dei leader delle forze antifranchiste nella guerra di Spagna e, dopo la Liberazione, segretario del Partito Repubblicano Italiano, vicepresidente del Consiglio e per tre volte ministro della difesa nei governi De Gasperi.
Egidio, padre di Lilia, fu invece mandato al confino con la moglie e la figlia. Prima in Sardegna, a Chilivani, frazione del Comune di Ozieri, dove per Lilia era difficile studiare in quanto c’era solo una casa cantoniera. Successivamente la famiglia fu confinata in Sicilia, a Siracusa, dove Lilia poté completare gli studi e sposarsi con Salvatore, nel 1940. Il marito fu subito chiamato alle armi. Dopo la caduta del fascismo Lilia, con i due figli e con i genitori, tornò in Toscana, sfollata a Giuncarico. Solo nel 1945 tutta la famiglia poté ricongiungersi a Livorno.
Rimasta vedova a 45 anni, Lilia ha cresciuto figli, nipoti e bisnipoti, tutti residenti a Livorno. È sempre molto lucida e autosufficiente, le piace uscire e solo le restrizioni anti-Covid sono riuscite a tenerla a casa. Provvede a tutto da sola, senza l’aiuto di nessuno.
Festeggia questo importante compleanno con la sua numerosa famiglia.
Il sindaco Luca Salvetti le invia gli auguri più sinceri a nome di tutta la città.
Fonte: Comune di Livorno - Ufficio stampa
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