Turbone, consegnati i lavori per la demolizione dell'edificio della Metrocittà

Si tratta di un capannone deteriorato di proprietà della Città Metropolitana di Firenze, di cui si parlava da tempo


Sono stati consegnati dalla Città Metropolitana di Firenze oggi, 31 marzo 2021, i lavori di demolizione di un capannone di tipo industriale di proprietà della Città Metropolitana di Firenze posto in località Turbone nel Comune di Montelupo Fiorentino. Realizzato negli anni ’50 per essere adibito a “cantiere per rifornimento di pietrisco e pietrischetto”, allo stato attuale risulta costituito da alcuni locali ad uso ufficio, un ampio spazio centrale adibito a magazzino, oltre a ulteriori locali di deposito ed accessori.

Sul posto i rappresentanti della Città Metropolitana e del Comune. "Date le condizioni di avanzato deterioramento in cui versa il fabbricato - spiega Giacomo Cucini, consigliere delegato della Metrocittà - è stato deciso di procedere alla demolizione dell’intero immobile. L’intervento in oggetto prevederà pertanto il ripristino dello stato dei luoghi, col ritorno del terreno allo stato preesistente alla costruzione del fabbricato".

Il progetto redatto da professionisti esterni, è stato approvato dalla Direzione Edilizia della Metrocittà per un importo complessivo di euro 180.000,00.
I lavori aggiudicati avranno una durata prevista di 90 giorni, quindi con ultimazione entro il mese di Giugno 2021. Saranno eseguiti con Direzione dei Lavori e Coordinamento per la sicurezza esterni.

Da tempo il Comune di Montelupo stava cercando, con la Città Metropolitana, una soluzione per l’edificio che portasse a una sua demolizione oppure a un suo recupero con trasformazione in altro utilizzo. La Città Metropolitana di Firenze ha deciso di demolirlo. È stata quindi affidata la progettazione esecutiva e successivamente sono stati affidati i lavori di demolizione del fabbricato e del silos adiacente.

Per il territorio di Montelupo Fiorentino questo intervento è di primaria importanza per molte ragioni: prima di tutto per il degrado urbano che l’edificio non utilizzato portava nella frazione; in secondo luogo perché una parte del capannone si spingeva in area di pertinenza fluviale, quindi in caso di piena del torrente Turbone avrebbe rischiato di ostacolarne il deflusso; in ultima analisi, questo intervento si inserisce in un panorama più ampio, che comprende anche un altro vasto intervento, in fase di attuazione, che Montelupo ha portato avanti con convinzione e che riguarda aree attigue a quella del Turbone.
Si tratta di un progetto di tipo win-win finanziato dal Ministero dell’Ambiente, che prevede la rinaturalizzazione delle aree lungo la Pesa denominate Snam e Bramasole: non vengono fatte opere che occupano spazi di pertinenza fluviale per difendersi dalle acque in caso di piena, ma al contrario si restituisce spazio al torrente. Sono state quindi demanializzate diverse aree prossime al corso d’acqua, in modo che, una volta terminato l’intervento, la Pesa in caso di necessità possa allargarsi senza ostacoli, diminuendo la forza del torrente e mitigando il rischio idraulico a valle; in questo modo si restituiscono all’ambiente fluviale zone che prima gli erano precluse e utilizzate per scopi agricoli e forestali.

Altro motivo per cui l’Amministrazione Comunale considera importante questa demolizione è che la copertura dell’edificio è in cemento amianto. Tutti gli immobili di proprietà comunale sul territorio erano già stati bonificati e questo sarebbe l’ultimo immobile di proprietà pubblica ad essere bonificato; ne restano alcuni di proprietà privata su cui il Comune sta spingendo per la rimozione, come recentemente avvenuto nell’area ex Ceramiche Flavia di via Gramsci.

L’assessore all’ambiente del Comune di Montelupo Fiorentino, Lorenzo Nesi, sottolinea: “Stiamo portando avanti con convinzione politiche ambientali che, nel loro piccolo, appaiono rivoluzionarie: invece di costringere i corsi d’acqua in arginature sempre più strette, in val di Pesa restituiamo loro spazio, mitigando il rischio idraulico e investendo sulla naturalità. I benefici per Turbone, frazione che al torrente deve il proprio nome, riguardano il decoro e la maggiore salubrità dei luoghi, con l’eliminazione di un’importante superficie in cemento amianto. Un passaggio importante quindi per la frazione del Turbone e per tutta Montelupo, e di questo ringraziamo vivamente il consigliere metropolitano Giacomo Cucini.”

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