Si potrebbe avvicinare la soluzione al caso della scomparsa dei coniugi albanesi Shpetim e Teuta Pasho dopo la rilevazione di un dna incompleto appartenente a un uomo sulla maniglia di una delle valigie che contenevano i cadaveri. I bagagli furono ritrovati in un campo tra il carcere di Sollicciano e la superstrada Fi-Pi-Li di fine 2020.
I carabinieri del Ris di Roma ha trovato anche altre tracce di Dna miste, con componente maggioritaria femminile, secondo quanto riporta il quotidiano Il Tirreno.
Per il momento gli indagati nel processo sono il figlio dei coniugi uccisi, Taulant, la ex compagna Elona Kalesha e il di lei ffratello Denis.
Le tracce rinvenute potrebbero condurre ancora a uno dei tre indagati come pure a persone esterne.
Dall'analisi dei tamponi effettuati sulle valigie, di cui ha parlato il Tgr Rai della Toscana, è emersa anche un'altra traccia di Dna, che sarebbe però il frutto di una contaminazione successiva al ritrovamento.
Secondo il difensore di Elona Kalesha, avvocato Fabio Febbo, l'assenza di un dna femminile sui manici dei trolley trovati nei pressi della superstrada confermerebbe che "le valigie con cui Elona fu vista uscire dalla casa di via Felice Fontana da alcuni testimoni non sono quelle che contenevano i cadaveri".
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