L'intitolazione del reparto di Radiologia dell'ospedale di Pontedera a Ciro Rossi, scomparso a causa del Covid nel novembre scorso
Si è tenuta oggi la cerimonia di intitolazione della radiologia dell’ospedale Lotti di Pontedera a Ciro Rossi, coordinatore dei tecnici scomparso a soli 59 anni a causa del Covid nel novembre scorso. La targa in memoria di Ciro Rossi, posizionata all'ingresso del reparto, è stata scoperta dal dottor Sabino Cozza, primario della radiologia di Pontedera e direttore del dipartimento di radiodiagnostica, alla presenza della famiglia, dei colleghi e della direzione aziendale.
Tutti coloro che sono intervenuti, come spiega l'Asl Toscana nord ovest "hanno voluto ricordare le qualità umane e professionali di Ciro che da più di 30 anni lavorava a Pontedera. Certamente una persona di indubbia professionalità, grande disponibilità al confronto con una forte dedizione al lavoro e una straordinaria capacità di accogliere tutti, senza distinzioni".
"Il Lotti perde quindi una figura di alto profilo da tutti i punti di vista - ha affermato la direttrice generale dell'Asl, Maria Letizia Casani - e questo è confermato dal grande slancio con cui i colleghi e il direttore del dipartimento Sabino Cozza, hanno voluto intitolargli l’area della radiologia. Questa piccola ma importante cerimonia rappresenta la conferma che la sua passione e la sua professionalità non sono state vane e che il suo lavoro continuerà a “vivere” tra queste mura. Si tratta di un atto di riconoscenza, dovuto, da parte della comunità ad un professionista ma soprattutto a una persona che, con la sua opera, ha fatto tanto per la radiologia e per l’intero ospedale”.
"È una scelta dovuta - ha spiegato il direttore del dipartimento Cozza - perché Ciro aveva la capacità di risolvere tutti i conflitti, di motivare le persone e spingerle a far uscire sempre il lato migliore. Quindi è una necessità tenere ancora Ciro con noi, anche solo come un ricordo, per motivare e per poter continuare tutto quello che lui aveva sempre perseguito. È fondamentale che non si pensi che le persone sfortunate finiscano semplicemente, le persone come Ciro non finiscono mai".
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