Pacchi alimentari per le famiglie dei lavoratori del cementificio di Greve

La comunità di Greve in Chianti realizza una raccolta alimentare per le famiglie dei lavoratori del cementificio Sacci. Con un’operazione nata dalla sensibilità del tessuto associativo del territorio si è innescata una nuova rete di azioni a favore dell’emergenza occupazionale che stanno vivendo gli oltre 70 lavoratori dipendenti della Buzzi Unicem. A coordinare la cordata di realtà locali che operano in vari ambiti, prevalentemente sociale, sanitario e alimentare, è stata l’Associazione Volontariato Grevigiano. Riempiendo due furgoni di generi alimentari sono riuscite nell’impresa solidale le associazioni che si sono mobilitate per consegnare decine di pacchi contenenti beni di prima necessità ai lavoratori dell’impianto di Testi. Scatole stracolme di pasta, zucchero, farina, tonno, pomodori in scatola, caffè, olio, riso, biscotti, latte a lunga conservazione e tanti altri alimenti non deperibili.

Le operazioni di raccolta, trasporto e consegna del materiale, avvenuta presso il presidio permanente allestito in prossimità dello stabilimento dove da diversi mesi i lavoratori stazionano giorno e notte, sono state effettuate grazie all’impegno delle associazioni Avg, Croce Rossa e Strada e Panzano in Chianti, La Racchetta di Panzano, Sms L'Unione pubblica San Polo, i negozi Coop di San Polo, Strada a Greve e il negozio Carrefour di Strada.

“Abbiamo voluto dare un ulteriore segnale di vicinanza ai lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro – intervengono le associazioni - siamo riusciti a riempire due furgoni di beni primari conseguendo un risultato straordinario per il quale è doveroso un ringraziamento alla popolazione grevigiana che ha risposto con il cuore a supporto di questa grave situazione che infragilisce ulteriormente le condizioni economiche di tanti dei nostri concittadini”. “Ci auguriamo che la società - concludono - si assuma le proprie responsabilità creando nuove opportunità e favorendo le condizioni di un reinserimento dei lavoratori, è necessario che individui al più presto un percorso adeguato per la dismissione dell'impianto”.

Fonte: Ufficio stampa associato del Chianti Fiorentino

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