Momenti di tensione questa mattina alla Texprint di Prato, dove da circa due mesi è in corso uno sciopero da parte di 30 dei 70 dipendenti. Le attività produttive sono sospese da una settimana per quella che il sindacato Si Cobas definisce una "serrata" in conseguenza delle rivendicazioni degli operai in protesta, quasi tutti bengalesi e pakistani.
Questa mattina la polizia di stato è intervenuta con 30 uomini per garantire l'uscita delle merci dalla stamperia ostacolata dal 'picchetto' degli scioperanti davanti ai cancelli. Si sono registrate tensioni con i manifestanti che hanno opposto una resistenza passiva.
Il sindacato Si Cobas denuncia un "un utilizzo vergognoso della violenza contro lavoratori che protestano contro condizioni disumane di sfruttamento e richiedo di lavorare nel rispetto del contratto nazionale per otto ore e cinque giorni (contro le attuali 12 ore per 7 giorni la settimana)".
"Due operai sono stati trasportati in condizioni gravi al pronto soccorso- prosegue il sindacato-. Che questo intervento arrivi nel giorno in cui è diventata di pubblico dominio la notizia dell'interdizione per Mafia dell'azienda dagli appalti e bandi pubblici (dopo aver incassato 340mila euro nel 2020 per la produzione di mascherine) e a 24 ore di distanza dal tavolo con l'Unita di Crisi della Regione lascia senza parole.
Da quasi 60 giorni denunciamo l'intreccio tra Texprint e clan della 'ndrangheta, e la figura di Zhang Yu Sang (detto Valerio), arrestato in luglio dalla FDA di Milano insieme a mebri del clan Greco con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale aggravata dal metodo mafioso e dalla disponibilità di armi, autoriciclaggio, intestazione fittizia di beni e bancarotta".
Lo sciopero continuerà insieme al presidio permanente ai cancelli.
"In questi giorni- conclude la nota Si Cobas-invece inizieranno le iniziative sindacali di protesta ai negozi dei marchi della moda che in questi anni si sono servite della Texprint come terzista. Anche loro, che hanno goduto di tariffe "competitive" garantite dallo sfruttamento, sono responsabili di questa realtà. La campagna di denuncia inizierà dai punti vendita del marchio DIXIE".
Pci Toscana interviene sulla vicenda: "Dopo un mese di protesta di fronte alla Texprint di Prato, i lavoratori di questa fabbrica tessile sono stati caricati con violenza dai reparti Celere della Polizia affinché sgomberassero il presidio permanente di protesta. Questa, evidentemente, è l’unica risposta di cui sono capaci il padronato e il potere capitalista verso chi osa rivendicare i propri diritti e l’applicazione regolare del proprio contratto di lavoro”.
Ad affermarlo è il responsabile delle Politiche del lavoro del Comitato Regionale Toscano del Partito comunista italiano, Lorenzo Cosimi, che precisa: “Tutto ciò è il frutto delle politiche anti-operaie e della cancellazione sistematica dei diritti a cui stiamo assistendo da anni, sia a livello nazionale che europeo”.
La presa di posizione del Pci regionale nasce dal fatto che questa mattina, mercoledì 10 marzo, la Polizia è intervenuta in forze per sgomberare gli scioperanti che da un mese hanno dato vita a un presidio davanti alla stamperia Texprint. I poliziotti si sono concentrati davanti al presidio poco prima di mezzogiorno e sono intervenuti per spostare gli scioperanti che si sono messi davanti ai furgoni della stamperia. Nel corso degli scontri alcuni lavoratori sono rimasti contusi.
Potere al Popolo Firenze lancia il presidio di solidarietà con i lavoratori Texprint di Prato sotto la Regione Toscana alle 18 in piazza Duomo.
"I lavoratori Texprint oggi hanno subito l'ennesimo attacco contro il presidio permanente che hanno allestito fuori dalla fabbrica e va avanti da più di un mese".
"Ieri a questo proposito è stata resa pubblica la notizia dell'interdizione per Mafia dell'azienda dagli appalti e bandi pubblici (dopo però aver incassato 340mila euro nel 2020 per la produzione di mascherine)
La questura, anziché schierarsi contro questo sistema di mafia e sfruttamento nel distretto tessile pratese, ha represso una protesta orientata all'ottenimento di maggiori diritti e condizioni di lavoro accettabili. Le istituzioni devono immediatamente condannare questo intervento e attivare tutti i canali possibili per porre positivamente fine a questa vertenza".
Qui l'evento del presidio di solidarietà: https://fb.me/e/Hd2UoGO6 organizzato da Studenti di sinistra, Potere al popolo, Si cobas, Rifondazione comunista, Firenze città aperta.
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