L’Assemblea regionale approva una mozione presentata da Noferi (M5S) ed emendata da Gazzetti (Pd)
Il presidente e la giunta regionale devono prendere le distanze da tutti quei paesi in cui vengono violati i diritti umani, tenute le donne in condizione di subalternità e devono dissociarsi dalle posizioni di plauso di Matteo Renzi al regime saudita, rinnovando l’adesione della comunità toscana ai principi di tutela delle libertà civili e politiche e ribadendo l‘impegno della Regione Toscana sul tema dei diritti delle donne e per quanto concerne le politiche attive sulle pari opportunità. Lo prevede una mozione del Movimento 5 stelle ed emendata dal Pd, approvata dal Consiglio regionale a maggioranza.
“A nessuno può sfuggire che l’Arabia Saudita sia uno dei regimi più dittatoriali e sanguinari del mondo, che si regge su undici milioni di lavoratori migranti sottoposti ad un regime semischiavistico – ha sottolineato Silvia Noferi (M5S), illustrando il testo – uno dei regimi più rigidi al mondo per quanto concerne la capacità delle donne di esercitare i propri diritti e le proprie libertà politiche, sociali, economiche e civili attraverso il sistema del ‘guardiano’: ogni donna indipendentemente dall’età deve dipendere da un tutore legale”.
“Cerchiamo di restare nel merito dell’atto – ha osservato Francesco Gazzetti (Pd), presentando una serie di emendamenti –. Cambiamo il titolo da ‘Matteo Renzi alla corte del principe saudita Mohammed bin Salman’ a ‘In merito alla recente visita di Matteo Renzi in Arabia saudita’. Interveniamo sulle premesse in vari punti, ricordando, ad esempio che nonostante alcune restrizioni del sistema del guardiano siano state riformate recentemente (nel 2017 è stato permesso alle donne di affittare proprietà ed avviare imprese, dal 2018 possono partecipare come spettatrici ad eventi sportivi maschili) permangono una serie di impedimenti, come iscriversi all’università, curarsi in ospedale o chiedere protezione in caso di abusi”.
“Voterò no al testo, emendato o meno – ha dichiarato Maurizio Sguanci (Italia Viva) - Avrei voluto sentire lo stesso in occasione del viaggio di Di Maio in Cina”.
“La politica è una cosa molto complessa – ha osservato Marco Stella (Forza Italia), rivolto alla collega Noferi – Ha nulla da dire sull’ingresso dell’Arabia Saudita in Eni, quando eravate al Governo? Non è un tema importante per lei che uno stato estero entri in una delle imprese più importanti del nostro Paese? Se vogliamo fare una discussione sul tema dei rapporti con paesi che violano i diritti civili, facciamolo. Io voterò no ad una mozione nella quale vedo solo odio verso una persona”.
“Questo atto è estraneo ad ogni logica riferita al Consiglio regionale e non giova ai cittadini toscani - ha dichiarato Elisa Montemagni (Lega) – Non me la sento di votarlo, come gruppo ci asteniamo”.
“Noi, che non odiamo il senatore Renzi, sosteniamo che non sia opportuno parlare di ‘Rinascimento Arabo’ in Arabia Saudita”, ha replicato Vincenzo Ceccarelli (Pd).
“Non ho avuto una sola chiamata sul mio cellulare per sapere qualcosa su questo tema – ha rilevato Stefano Scaramelli (Italia Viva) – Voterò contro un atto che sarebbe meglio fosse ritirato”.
“Si à discusso da sempre su questioni politiche nazionali – ha sottolineato Irene Galletti (Movimento 5 stelle) – Si rifletta sul fatto che bene o male Renzi è un senatore toscano”.
“La condanna di quanto affermato da Matteo Renzi è politica – ha replicato Silvia Noferi (Movimento 5 stelle) – Mi troverete sempre dalla parte dei diritti”.
Fonte: Consiglio regionale della Toscana - Ufficio Stampa
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