È stata svelata questa mattina alla presenza del Sindaco Riccardo Prestini, del Dirigente Scolastico Giuseppe Tito e di alcuni alunni.
“Purtroppo la tragedia del 2015 si è ripetuta più volte in questi anni e continua a ripetersi – ha detto il Sindaco Riccardo Prestini -. La pietra d’inciampo vuole ricordare ogni giorno, alle alunne e agli alunni che varcano questa soglia, che sui barconi ci sono ragazzi come loro, con i loro stessi sogni, con la loro stessa voglia di una vita serena; ragazzi che scappando da guerra, fame o persecuzioni scelgono di portarsi dietro la pagella, come simbolo della loro voglia di rinascere, con impegno e dedizione, in un mondo nuovo in cui possano costruirsi un futuro. Ringrazio i proponenti dell’iniziativa e tutte le forze politiche che l’hanno sostenuta in consiglio comunale, proposta che abbiamo subito accolto e messo in pratica”.
L’assessore regionale alla pubblica istruzione Alessandra Nardini ha mandato i suoi saluti agli studenti di Calenzano: "La vicenda di questo bambino ha toccato profondamente le nostre coscienze e le nostre emozioni: quando un bambino muore così, muore una parte di noi e della nostra civiltà. Purtroppo sono molte e molti le bambine e i bambini la cui promessa di vita è stata interrotta nel Mediterraneo, nelle continue e disperate navigazioni verso un futuro migliore. Il nostro mare, che ha una storia di incontro, di scambio e di dialogo è diventato in questi anni un luogo di divisione e di morte. Non possiamo rassegnarci a questo, dobbiamo essere all'altezza delle sfide epocali che la contemporaneità ci pone davanti senza mai perdere il nostro senso di umanità e di accoglienza. Trovo molto educativa la scelta di porre in una scuola questa pietra di inciampo per ricordarci che tutte le bambine e tutti i bambini hanno diritto a un futuro, eppure ancora oggi, a molte e molti di loro non è garantito".
La “pietra d’inciampo” è stata posta in ricordo del giovane migrante trovato in fondo al Mediterraneo, con la pagella cucita nella tasca interna della giacca. La cerimonia era in programma un anno fa, il 6 marzo 2020, in occasione della Giornata Europea dei Giusti, ma non si tenne a causa del lockdown, scattato proprio il giorno precedente.
“Oggi non è un bel giorno, perché ricorre un anno dalla chiusura della scuola – ha detto il Dirigente Scolastico Giuseppe Tito, rivolgendosi alle alunne e agli alunni presenti -, ma è comunque un giorno importante, perché ricorda il momento in cui vi siete resi drammaticamente conto di quanto la scuola fosse importante per voi. Lo stesso valeva per questo ragazzo, che purtroppo non è mai arrivato nelle nostre scuole, ma che rappresenta un simbolo di volontà e speranza nel futuro”.
L’impegno a ricordare il giovane del Mali era stato preso dall’Amministrazione in risposta ad una mozione approvata dal Consiglio Comunale.
Fonte: Comune di Calenzano - Ufficio Stampa
Notizie correlate
Tutte le notizie di Calenzano
<< Indietro