Anche gli operai della TEXPRINT, in sciopero da più di 40 giorni e in picchetto permanente davanti ai cancelli della stamperia dal 18 febbraio, hanno voluto portare un contributo alla mostra “Protext!” del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato.
E’ stata issata una grande bandiera davanti al Museo con su scritto “8x5” (8 ore x 5 giorni), per porre sotto gli occhi di tutti la realtà che si vive nelle fabbriche del Macrolotto. Tre parole semplici per dire basta allo sfruttamento e all’illegalità sistematica nel distretto tessile.
La mostra esplora il rapporto tra tessuto e protesta: per noi questo rapporto vive davanti ai cancelli della Texprint, dove si sta lottando per smettere di lavorare 12 ore per 7 giorni alla settimana, per un contratto regolare, ferie, malattia; vive quotidianamente in tutte le battaglie per l’8x5 nel Macrolotto pratese, contro il sistematico sfruttamento del distretto tessile.
Crediamo che l’arte possa dare un grande contributo in questo senso: l’arte è bellezza, è vita, e davanti ai cancelli di Texprint, come testimonia uno degli striscioni esposti, si sta lottando per una vita più bella di quella che migliaia di lavoratori, soprattutto migranti, sono costretti a fare in questa città.
Dal mondo della cultura e dell’arte in molti si stanno già esprimendo: è di oggi la sottoscrizione dell’appello in solidarietà ai lavoratori Texprint da parte dello storico Alessandro Barbero, che va ad aggiungersi ai fumettisti Zerocalcare e Sted, al drammaturgo Moni Ovadia e ai musicisti Modena City Ramblers.
Sabato alle 16:00 in piazza del Comune si terrà la manifestazione “In piazza per i lavoratori Texprint”.
Fonte: Ufficio Stampa
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