Un sincero ringraziamento alla ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, per la sensibilità e l'attenzione è stato espresso dall'Ordine dei giornalisti della Toscana nel corso dell'incontro del “Centro di Coordinamento per le attività di monitoraggio sugli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti”, convocato al Viminale dopo i gravi episodi di cui sono stati oggetto colleghi del Tirreno e di altre testate toscane. Un ringraziamento e un riconoscimento anche per l'efficienza con la quale Prefetti e forze dell'ordine della Toscana sono intervenuti per contrastare questi atti.
L'incontro si è svolto oggi in videoconferenza.
Il presidente di Odg Toscana, Carlo Bartoli, ha chiesto alla ministra di intensificare l'attività di prevenzione al fine di scoraggiare atteggiamenti minacciosi nei confronti dei giornalisti toscani sui social e ha ricordato l'importanza di introdurre in legge un'aggravante specifica per i reati di minacce e violenze che hanno per oggetto i giornalisti.
Bartoli ha sottolineato la necessità di abbassare la soglia di tolleranza rispetto agli atti violenti e intimidatori e l'importanza di dare grande pubblicizzazione a iniziative come quella del Viminale anche per incoraggiare colleghi che non lavorano in grandi redazione e che hanno maggiore difficoltà a sentire la vicinanza della categoria.
Nel 2019 proprio a Firenze si era tenuto un convegno organizzato da Odg Toscana al quale aveva partecipato anche il vicepresidente del CSM David Ermini nel corso del quale era stata lanciata la proposta di inasprire le pene per chi minaccia i giornalisti.
Bartoli ha espresso un particolare ringraziamento a Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione della stampa, che hanno invitato l'Ordine dei giornalisti della Toscana a far parte della delegazione della FNSI di cui hanno fatto parte anche il presidente di Assostampa toscana Sandro Bennucci, il direttore del Tirreno Stefano Tamburini e Giulio Corsi in rappresentanza del Comitato di redazione del Tirreno.
"Violenze e minacce si combattono solo se la categoria è unita e determinata", ha concluso Bartoli.
Fonte: Ufficio Stampa
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