Pensieri e parole d’amore per il Teatro, uno di noi. Tante le riflessioni che, in piena era Covid, per rispondere dall’appello lanciato nei giorni scorsi dall’Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo, sono giunte allo staff del teatro direttamente dal cuore dalla comunità di San Casciano. “Abbiamo aderito all’iniziativa – spiega l’assessore alla Cultura Maura Masini - per lanciare un messaggio positivo: è importante che il Niccolini riapra i battenti appena possibile, il teatro è musica per l’anima, ci aiuta ad amplificare le emozioni positive e a coltivare valori, trasformando pensieri in emozioni, passioni in talento. In un momento in cui il rischio di inaridirsi è molto alto, per la riduzione delle occasioni e degli spazi della socialità, occorre ribadire che il teatro anima la vita e la cultura lo nutre”.
Cittadini di ogni età, addetti ai lavori, attori, tecnici, insegnanti, abbonati che amano il Niccolini, chiuso da un anno, e ne avvertono la mancanza come fosse una persona a cui dedicare carezze a distanza. Frasi e rivelazioni, trascritte su dei foglietti volanti, rigorosamente a mano, parlano dell'amico Teatro e di quanto esso manchi nella vita di tutti i giorni. Al Niccolini di San Casciano, che il Comune gestisce insieme al partner Fondazione Toscana Spettacolo, si chiede di tornare presto non solo per la bellezza dell’edificio e del maestoso lampadario centrale, la memoria storica che custodisce e tramanda, tassello di una pagina artistica che affonda le proprie radici nell’Ottocento, ma per la cultura teatrale che si respira all'interno, tra i palchi e nel foyer, nei camerini, sulla scena e dietro le quinte.
“Manca come l'aria, il teatro è vita”. A scrivere è Antonio, un assiduo frequentatore della fucina culturale che da più di venti anni produrre spettacoli di qualità, accostando prosa, musica e danza e svolge attività di formazione per adulti e bambini. “Emozioni, sudore, sorrisi e applausi… E potrei continuare all'infinito per descrivere ciò che il teatro mi dava, ci dava”. E’ il messaggio di Stefania che, da ex insegnante, ha avuto mille occasioni per far conoscere ai suoi allievi il mondo della scena grazie alla presenza del più antico teatro del Chianti. E tra gli autori dei pensieri anche alcuni attori come Paolo che, da uomo di teatro e spettatore, scrive “è ancora più chiaro oggi che il teatro per essere ha bisogno di compresenza e contemporaneità”, o Rossana che sottolinea “quanto la mente dell'artista possa spegnersi senza la condivisione”. Poi, scorrendo le note affisse nella bacheca davanti all'ufficio del Niccolini, in piazza della Repubblica, spicca la confessione di Giada: “Gli spettacoli visti con i compagni di classe e la famiglia, mi sono piaciuti tutti”. Per lei lo spettacolo più grande resta comunque “la voglia di tornare a vivere quello spirito del teatro che tanto mi manca”.
Anche il sindaco Roberto Ciappi scrive un messaggio pieno di speranza. “A tutta la comunità di San Casciano – conclude il primo cittadino - mancano i suoni di una macchina che alza il sipario e produce emozioni, anche a luci spente, per rispondere al bisogno, sempre più forte, di condividere una storia, di esprimere uno stato d'animo, di riflettere un’identità individuale e collettiva. Mi auguro che si possa tornare presto a vivere il nostro teatro come spazio che appartiene alla comunità dove le compagnie residenti creano e sviluppano progetti culturali di altissimo livello”.
Fonte: Comune di San Casciano in Val di Pesa - Ufficio stampa
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