L’attuale sistema di piste ciclabili di Montelupo Fiorentino ha un’estensione importante (quasi 20 Km) e interessa zone strategiche del territorio.
Grazie ai percorsi completati lungo i due corsi d’acqua che bagnano la città: il fiume Arno e il torrente Pesa, è possibile spaziare tra i confini comunali in lungo e in largo, soprattutto per fare attività motoria, sportiva, ludico e ricreativa.
Con la pianificazione delle piste ciclabili urbane invece si è voluti intervenire per far sì che le piste ciclabili vengano usate per spostamenti “quotidiani” casa-scuola e casa-lavoro e non soltanto nel tempo libero.
Proprio con questa finalità nel 2014 la Giunta Comunale ha approvato il Biciplan e successivamente questo documento è divenuto parte del “Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile” della Città Metropolitana.
La pianificazione della mobilità sostenibile attuata negli anni ha permesso così di accedere a finanziamenti importanti da parte di soggetti esterni per la realizzazione delle infrastrutture.
È di non molti giorni fa la notizia del finanziamento che permetterà di realizzare presso la stazione ferroviaria di Montelupo-Capraia di un hub di mobilità multimodale (treno, bus, bici, auto-motoveicoli) con l’ampliamento del parcheggio scambiatore per gli autoveicoli e la costruzione di una “bicistazione”.
Ed è ancora più recente la comunicazione di un ulteriore stanziamento della Città Metropolitana di 150.000 euro, sempre su fondi del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, finalizzato alla realizzazione di un tratto della ciclopista 1, quella che corre lungo via Fratelli Cervi.
Amministrazione e tecnici hanno elaborato una soluzione da proporre alla Città Metropolitana che sia congrua con l’importo del finanziamento e con i tempi di realizzazione previsti.
La proposta più adeguata pare essere quella di realizzare il tratto di pista ciclopedonale che collega San Quirico alla rotonda a 5 vie a Fibbiana.
«La ricerca CITTÀMEZ prodotta da Legambiente evidenzia come in cinque grandi città italiane – Milano, Napoli, Venezia, Bologna, Torino e Firenze – più di un terzo degli spostamenti – tra il 34 e il 58% – si compie a piedi, in bici, in tram o bus elettrico, in treno, in metropolitana o con mezzi elettrici, dal monopattino all’auto, privati o in condivisione. I dati dimostrano che la mobilità delle persone in città sta cambiando, con una sempre maggiore propensione a scegliere modalità a “emissioni zero”.
Dobbiamo fare tutto il possibile per incentivare una mobilità alternativa all’auto. Il potenziamento della nostra stazione ferroviaria è sicuramente uno snodo essenziale, ma occorre completare una rete ciclabile a sostegno con parcheggi sicuri, affinché i cittadini siano incentivati ad usare la bicicletta, tanto più in un territorio come il nostro in larga parte pianeggiante.
La bicicletta deve diventare non solo una compagna del tempo libero, ma un vero e proprio mezzo per gli spostamenti quotidiani, solo così potremo sperare di incidere sulla riduzione dell’inquinamento atmosferico. L’ambito metropolitano è vantaggioso e ci sta permettendo di attingere a finanziamenti specifici», afferma l’assessore all’ambiente e ai lavori pubblici Lorenzo Nesi
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