Covid-19, il punto di Rino Rappuoli a un anno dall'inizio della pandemia

Rino Rappuoli

Evento online con i Rotary di Siena e della Valdelsa


A un anno dall’inizio dell’incubo pandemico, i presidenti Elisabetta Miraldi del Rotary Club Siena e Niccolò Mucerino Bucalossi del Rotary Club Valdelsa hanno voluto fare il punto su i vaccini e gli anticorpi monoclonali nella attuale guerra globale al Covid-19, invitando a una conviviale online il professor Rino Rappuoli, chief scientist e Head External R&D globale di GSK Vaccines e amministratore delegato della GSK Vaccines di Siena e socio onorario del Rotary Siena Est. Il professor Rappuoli è un ricercatore scientifico di caratura internazionale, padre di molti vaccini innovativi (pertosse, meningococco C, influenza pandemica) e inventore della “Reverse Vaccinology” con cui è stato prodotto il vaccino per il meningococco B (nel 2013) e tecnologia attualmente utilizzata per sviluppare tutti i vaccini partendo dal genoma. L’incontro in remoto è stato condotto da Claudio De Felice (neonatologo e ricercatore dell’Azienda ospedaliero- universitaria Senese e socio Rotary Valdelsa) e da Donata Medaglini (docente ordinario di Microbiologia Clinica, e direttore del Laboratorio di Microbiologia Molecolare e Biotecnologia -Lammb, Università di Siena e Aou Senese e socio del Rotary Siena).

Rappuoli ha fatto il punto sui vaccini e gli anticorpi monoclonali nella guerra al Covid-19 con la semplicità in pochi minuti e con l’abilità tipica dei grandi comunicatori. Ne è nato un inter-club virtuale emozionante con un picco di quasi 200 contatti. In collegamento, oltre i due club Rotary (Valdelsa e Siena) anche due Club Rotaract (Valdelsa e Siena), un club Interact (Siena) e 2 scuole primarie, una di Poggibonsi (terza B del “Vittorio Veneto” dell’Istituto comprensivo 1), l’altra di Siena (ex quinta A del “Baldassarre Peruzzi” dell’Istituto comprensivo statale “Cecco Angiolieri”). A Siena il Covid-19 non è certo stata la prima pandemia globale a sconvolgere il mondo per sempre. Il “Facciatone”, la facciata spoglia del Duomo mai realizzato a causa della pandemia di peste del 1348, è la più evidente testimonianza di come le pandemie siano in grado di sconvolgere in pochi mesi una società, un colpo durissimo dell’allora Repubblica Senese.

Come ha ricordato il professor Rappuoli, nel 2020 abbiamo combattuto la pandemia Covid-19 mediante quarantena, distanziamento e igiene, armi che erano in parte già presenti nel basso Medioevo. Nel 2021, invece, stiamo provando a riconquistare la libertà prevalentemente grazie a vaccini e anticorpi monoclonali. Ciò è stato reso possibile dall'investimento colossale nella ricerca scientifica da parte dei Paesi ricchi. Siamo passati dai vaccini analogici a quelli digitali. Dopo 10 mesi dal 10 gennaio 2020 (data di rilascio della sequenza genetica del virus dalle autorità Cinesi) abbiamo avuto il primo vaccino registrato (novembre 2020). A un anno di distanza dall’inizio della pandemia, abbiamo a disposizione vaccini a mRNA, a vettori virali e tradizionali adiuvantati. Secondo lo scienziato si tratta di una specie di “miracolo terreno”. I vaccini sono efficaci (dal 95% al 60%) e sicuri: nessuna fase della sperimentazione clinica è stata saltata, ma semplicemente eseguita in parallelo con un meccanismo a cascata, che ha permesso di ridurre enormemente i tempi di produzione dei vaccini. Mutare è la caratteristica dei virus a RNA e di fronte a certe varianti emergenti alcuni vaccini funzionano peggio degli altri; in particolare, la variante Sud-Africana è un serio ostacolo per i vaccini non costruiti con la tecnologia mRNA. La pandemia ha certamente esacerbato le ineguaglianze sociali. Basti notare che tutti i Paesi ricchi (circa 1 miliardo di persone) si stanno vaccinando mentre nei Paesi poveri, dove vivono 7 miliardi di persone, la campagna di vaccinazione non è ancora decollata. L'importanza dell'immunizzazione passiva (anticorpi) è nota dal 1890, ma la tecnologia ci ha portato ad avere anticorpi monoclonali efficacissimi contro decine di malattie, non solo infettive. Il gruppo MAD Lab della Toscana Life Sciences (TLS) ha isolato i più potenti che, negli animali di laboratorio, risultano efficaci anche verso le varianti emergenti. Saranno somministrati mediante iniezione e saranno destinati alle fasi più precoci della malattia, prima della comparsa dei danni polmonari.

L’ultima diapositiva proiettata è stata dedicata alla Statua della Libertà, simbolo della speranza collettiva di potere essere tutti liberi entro Natale 2021. Rappuoli ha anche ha risposto a oltre 40 domande programmate dai soci Rotary, Rotaract e Interact e a oltre una dozzina di domande estemporanee fra cui quelle di sei bambini della terza B del "Vittorio Veneto" di Poggibonsi, la classe che, durante il primo lockdown, ha creato un libro sul Coronavirus, promosso dal Rotary Valdelsa, intitolato “La Storia di Renato” (Francesco Signorini, Sara Poggiali e autori vari, Carlo Cambi Ed.) e ancora disponibile online sul sito dell’editore, il cui ricavato sarà totalmente devoluto alla ricerca, tuttora in corso nel Laboratorio Mad Lab, guidato dal professor Rappuoli.

Fonte: Rotary Club Valdelsa Distretto 2071

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