Incroceranno le braccia per 4 per quattro ore lunedì 22 febbraio tutti gli addetti del Gruppo Aspi - Autostrade per l'Italia. A darne notizia unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Sla Cisal e Ugl Viabilità e Logistica spiegando che "siamo alle solite, se non peggio, perché nella passata gestione gli accordi sottoscritti venivano applicati. Infatti in primo luogo alla base della proclamazione c’è il mancato rispetto dell’accordo nazionale del 2018 sulla garanzia del presidio h 24 in tutte le stazioni della rete autostradale e del turn over nei settori operativi”.
“Inoltre il piano industriale 2020 - 2024 che ci è stato recentemente presentato, pur riconoscendone la portata in materia di nuovi investimenti in opere infrastrutturali e di assunzioni nel campo della progettazione della direzione lavori e della digitalizzazione - spiegano le organizzazioni sindacali - presenta molte criticità in termini di servizi complessivamente offerti all’utenza, mediante una vera e propria desertificazione del nastro autostradale e dei caselli, e di impatto occupazionale nei settori operativi dell’esazione, degli impianti e dell’esercizio, pregiudicando anche la possibilità per i precari storici di Aspi di trovare uno sbocco occupazionale”.
“Lo sciopero - precisano infine Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Sla Cisal e Ugl Viabilità e Logistica - che si svolgerà nel rispetto della legge sulla regolamentazione degli scioperi e con la garanzia dei servizi minimi, per il personale addetto ai caselli e turnista sarà articolato dalle 2 alle 6, dalle 10 alle 14 e dalle 18 alle 22, mentre il restante personale si fermerà le ultime 4 ore del proprio turno di lavoro”.
“Il 22 febbraio i lavoratori di Autostrade per l'Italia si fermano nell’ambito di uno sciopero nazionale indetto da Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Traposrti, Sla Cisal e Ugl Viabilità e Logistica.
E’ un primo sciopero di quattro ore per tutelare ed ampliare il servizio e l'assistenza, contro un piano industriale che prevede, invece, 750 esuberi nei settori operativi a fronte di circa duemila assunzioni formali che, in realtà, sono ricollocazioni da altre aziende del gruppo.
Anche i lavoratori di Aspi IV tronco (il comparto Toscano che comprende la A11 e la A1 dall'Appennino a Chiusi) sciopereranno.
Lo faranno in una realtà produttiva che, pur avendo avuto un numero di stabilizzazioni e assunzioni il più alto delle unità produttive regionali di Aspi, presenta ancora criticità pesanti, con circa 320 km di tratta autostradale da controllare e circa 550 addetti, compresi i lavoratori dei settori amministrativi, per un rapporto km/addetto di 1,7, molto inferiore, per una tratta con pedaggio a pagamento, rispetto a standard normali che variano dai 2,4 ai 2,9 addetti per chilometro.
Questa è purtroppo la realtà delle concessionarie autostradali che, negli ultimi 20 anni, hanno drasticamente ridotto organici e costo del lavoro a favore di altissimi utili netti di bilancio. Ed è in tal modo che, mantenendo inalterati, anzi!, i pedaggi, hanno fatto decrescere la qualità del servizio.
Scioperano, inoltre, anche i lavoratori della Direzione generale di ASPI sede di Firenze. Una realtà produttiva dove si giustappongono lavoratori garantiti e lavoratori precari o a collaborazione alla ricerca di una stabilizzazione. Anche per questi motivi lunedì gli addetti di tale sede si mobiliteranno.
Si apre, dunque, una fase di mobilitazione che ha come obiettivo la difesa del presidio degli impianti autostradali in h 24 e la tutela/sviluppo del servizio, della assistenza e della manutenzione della infrastruttura.
In ultimo, informiamo di aver inviato alle Prefetture, anche quella di Firenze, una lettera in cui sottoponiamo alla attenzione delle Istituzioni i comportamenti inadeguati di Aspi riguardo alle procedure dello sciopero.
Da qualche anno le concessionarie autostradali chiudono le piste manuali, durante gli scioperi, per fare convergere gli utenti verso le porte automatiche, provocando disagi, difficoltà e lunghe code.
Al riguardo, in Toscana abbiamo avviato una causa legale per comportamento antisindacale.
Abbiamo così fatto un primo passo perché utenti e lavoratori vedano soddisfatti e tutelati i propri diritti di liberi cittadini.
In conclusione, per un di più informazione, allego un documento prodotto dalle Rsa Filt Cgil Aspi toscane e dalla struttura Territoriale e Regionale Filt Cgil sulla attuale situazione aziendale e delle concessionarie”.
Alessio Ammannati, segreteria Filt Cgil Toscana
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