Prendersi cura di chi si prende cura delle bambine e dei bambini e delle famiglie: la qualità dei servizi per l’infanzia passa senz’altro anche da qui. La Regione Toscana ha promosso, nell’ambito delle attività del Centro regionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza presso l’Istituto degli Innocenti, un percorso che ha previsto il coinvolgimento dei Coordinamenti zonali infanzia afferenti alle trentacinque Conferenze dell’aducazione e dell’istruzione toscane, con la finalità di individuare strategie e strumenti per la progettazione di una buona organizzazione dei servizi educativi e per la creazione di condizioni favorevoli allo sviluppo di relazioni positive.
Giovedì 18 febbraio, a partire dalle 10, all'Istituto degli Innocenti, a Firenze, questi temi saranno al centro del seminario organizzato dalla Regione "Strategie organizzative e benessere relazionale: promuovere il ben-essere e il ben-stare dentro e fuori i servizi educativi per l’infanzia".
Questo processo di condivisione e riflessione ha rappresentato una risposta - che la Regione Toscana ha voluto offrire - anche nell’ottica di prevenire i casi di burnout del personale educativo (seppur rarissimi) che si sono verificati all’interno di servizi educativi per la prima infanzia e che hanno condotto a gravi episodi di maltrattamento all’interno delle strutture.
Il percorso realizzato nasce a partire dalla convinzione che esista un profondo legame tra la qualità della condizione (personale e di gruppo) di chi opera in campo educativo e di chi beneficia del servizio, ovvero in primis le bambine e i bambini, le famiglie e gli enti. Il benessere degli adulti rappresenta un primo passo verso un ben-essere e ben-stare dei principali protagonisti di questi contesti educativi. Il tema deve essere oggetto di una costante attenzione a partire dalle preziose indicazioni di tutti gli attori che operano nel sistema 0-3.
“La governance territoriale ha una funzione determinante nella realizzazione delle politiche educative toscane, nella qualificazione delle esperienze rivolte non solo al benessere delle bambine, dei bambini e delle famiglie - afferma l’assessora all'istruzione Alessandra Nardini - anche alla crescita professionale di chi opera nei servizi quotidianamente. La formazione e le funzioni di coordinamento costituiscono pratiche che accompagnano positivamente e rafforzano in modo efficace competenze e consapevolezze professionali, in una prospettiva lifelong learning”.
Secondo la ricerca realizzata e riportata nel rapporto che verrà presentato nell’ambito del seminario del 18 febbraio, tre sono i livelli da tenere ben presenti quando si parla di migliorare la vita lavorativa del personale educativo: l’organizzazione del lavoro, fatta da turni, riconoscimenti del merito, compensi; la relazione tra gli adulti, ovvero tra i colleghi e tra il personale educativo e le famiglie; la relazione con il territorio ovvero con gli enti locali, con le associazioni, con le Asl.
Fonte: Regione Toscana - Ufficio stampa
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