L'esigenza di aprire aprire un percorso riabilitativo per valutare gli esiti disabilitanti lasciati dal Covid19 si è evidenziata fin dai primi casi registrati nel corso della prima ondata di ricoveri. E’ emerso da subito che superata la fase acuta, per molti pazienti le necessità riabilitative erano importanti e di varia natura, legate al quadro clinico di malattia, alle complicanze emerse durante il ricovero, al periodo prolungato di allettamento piuttosto che a sequele neurologiche e respiratorie anche importanti, ortopediche, nutrizionali e quant’altro, non per ultimo all’isolamento sociale obbligatorio che spesso ha inciso negativamente su deficit motori e cognitivi, e sull’evoluzione di patologie disabilitanti preesistenti.
L'équipe riabilitativa del presidio Ospedaliero di Pescia, che ha un' esperienza decennale in riabilitazione respiratoria, diretta dalla dottoressa Martina Boni e composta da medici Fisiatri e Infermieri, oltre che da Fisioterapisti Respiratori coordinati dalla dottoressa Sara Lange, che hanno formazione specifica in ambito di problematiche respiratorie acute e croniche di pertinenza riabilitativa, ha dato vita al percorso riabilitativo negli presidi di Pistoia e Pescia.
"Sul territorio Pistoiese in particolare,-spiega la dottoressa Boni- abbiamo collaborato alla nascita dell’ambulatorio multidiscipilinare dell’ospedale San Jacopo, per i pazienti dimessi da percorso Covid elaborando un protocollo specifico di valutazione in collaborazione con i fisioterapisti respiratori che lavorano con il team del Day Service Riabilitativo dell’Ospedale di Pescia. Mentre all'Ospedale di Pescia dove da molti anni come Fisiatria ci occupiamo di riabilitazione sia in regime di ricovero che ambulatoriale abbiamo dedicato una parte dell’equipe specificatamente alla riabilitazione respiratoria che svolgiamo presso il Day Service Riabilitativo dell’Ospedale: è qui che abbiamo fatto accedere le persone valutate al San Jacopo".
Dei primi 92 pazienti valutati a circa 50 giorni dalla dimissione, uno su quattro ha necessitato di un percorso di riabilitazione specifico a causa di ridotta forza muscolare, ridotta tolleranza allo sforzo, affanno nelle attività di base. Ad oggi sono stati valutati in totale 162 pazienti e proprio in questi giorni il percorso multidisciplinare è stato attivato anche per dimessi dall’ospedale di Pescia.
Dei 106 ricoverati dell'area medica diretta dalla dottoressa Grazia Panigada, 19 sono già stati valutati dal fisiatra e 6 indirizzati al percorso riabilitativo, richiamati dalla struttura complessa di Pneumologia diretta dal dottor Franco Vannucci per completare il percorso multidisciplinare sempre all'ospedale di Pescia. Il percorso di integra indagini strumentali radiodiagnostiche, ove necessarie, grazie alla partecipazione anche della radiologia diretta dal dottor Adriano Viviani.
A livello aziendale nei reparti ospedalieri le équipe riabilitative hanno proseguito nella consueta collaborazione, programmando il percorso riabilitativo più appropriato per le persone, che per gravità di malattia e complicanze, non possono rientrare al domicilio e necessitano di riabilitazione in regime di ricovero nei reparti dedicati ed accogliendo nei propri setting riabilitativi paziendi covid guariti/negativizzati e/o trasformando i propri setting di degenza in reparti covid , secondo le necessità delle aree territoriali di riferimento.
L’azione congiunta del Dipartimento di Medicina fisica e riabilitativa con il Centro dimissioni complesse aziendale ha permesso il funzionamento pieno della rete riabilitativa.
Per i pazienti dimessi dai reparti ospedalieri e dalle strutture territoriali Covid il Dipartimento di Medicina Fisica e Riabilitativa, diretto dalla dottoressa Bruna Lombardi, ha messo a disposizione fino dal lock down, su tutti i territori, un ambulatorio dedicato al quale si accede con richiesta di visita Fisiatrica (fast track) compilata dal Medico di Famiglia che può richiedere, come di consuetudine , anche l'accesso a domicilio per visitare pazienti con tampone ancora positivo o non trasportabili per altro motivo. I pazienti presi in carico vengono seguiti secondo il programma di follow up promosso dalla Regione Toscana.
Fonte: Asl Toscana Centro
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