Minacciato giornalista a Livorno, Giani: "Atto grave"

Un giornalista, collaboratore de Il Tirreno, è stato minacciato durante una manifestazione a Livorno. Il cronista è stato avvicinato da un sedicente poliziotto che gli ha intimato con prepotenza di cancellare gli appunti presi e di consegnargli i documenti. "L'episodio è accaduto vicino a numerosi testimoni che però non sono intervenuti in difesa del giornalista" segnala l'Ordine dei Giornalisti assieme a Assostampa. Odg Toscana ha chiesto alle autorità di fare piena luce.

Giani: "Atto grave"

“Un atto grave, per il suo fare intimidatorio ma anche perché volto a limitare uno dei capisaldi della democrazia: quello del diritto dei cittadini ad essere informati e dei giornalisti ad informare”.

Il presidente della Toscana Eugenio Giani prende posizione sull’episodio che ha visto un collaboratore del quotidiano “Il Tirreno” minacciato durante una manifestazione davanti alla sede dell’Autorità portuale di Livorno. Non è la prima volta che casi simili accadono a Livorno.

Il cronista, come racconta il quotidiano e  denunciano il sindacato dei giornalisti e l’Ordine della Toscana, sarebbe stato avvicinato da un uomo che, dopo aver dichiarato di essere un poliziotto, ha minacciato di buttarlo in acqua e preteso che cancellasse gli appunti che aveva sul cellulare. Nessuna delle persone vicine sarebbe intervenuta. “Mi auguro – conclude Giani – che le autorità chiariscano velocemente quanto accaduto e prendano adeguati provvedimenti”. Sindacato e Ordine hanno scritto una lettera al prefetto.

Mazzeo: "Si faccia luce"

"L'aggressione di cui è stato vittima il giornalista è particolarmente grave - sottolinea Mazzeo in una nota -, sia perché si tratta di un atto di violenza intimidatoria inaccettabile sia perché volta a impedire il diritto costituzionale del giornalista di informare e quello dei cittadini di essere informati. Chiedo, a nome di tutto il Consiglio regionale, che sia fatta piena luce su quanto accaduto e che se ne accertino le responsabilità affinché i responsabili ne rispondano davanti alla giustizia".

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