Per onorare il 'giorno del ricordo' dedicato ai martiri delle foibe, una delegazione di Fratelli d'Italia guidata dal capogruppo Andrea Poggianti ha scelto di deporre un mazzo di fiori ai piedi del cippo che, al parco della Rimembranza, ricorda Cesare Battisti.
Al di là del significato del gesto, ha destato curiosità il personaggio scelto visto che Battisti, nato nel 1872 a Trento e morto nel 1916 per impiccagione, è di molti anni antecedente alla tragedia delle foibe, lega il suo nome all'irredentismo e soprattutto fu un deputato socialista al Parlamento di Vienna dove si battè per ottenere l'autonomia del Trentino e perché a Trieste vi fosse un'Università italiana.
Insomma, in molti si sono chiesti vedendo il post su Facebook: perchè questa scelta del locale centro-destra?
"Una barbarie consumata nelle terre italiane orientali dove Cesare Battisti, ai cui piedi abbiamo deposto un mazzo di fiori tricolore, ne fu eroe risorgimentale per difenderne l’Italianità", ha scritto Andrea Poggianti sul proprio profilo Facebook.
"Battisti - ci precisa poi - rappresenta uno dei tre eroi irredentisti delle terre d'oriente, si battè per tutta la sua vita per l'indipendenza dall'impero austro-ungarico ed è quindi un simbolo di italianità. Certo, Battisti era socialista, ma nelle foibe finirono tutti indipendentemente dal colore politico. L'unica colpa che ebbero quelle persone era di essere italiani e quindi noi ricordiamo le persone morte di qualunque colore politico fossero".
Fra la figura dell'irredentista trentino e Poggianti c'è poi anche un legame scolastico. "Sull'irredentismo feci la tesina per il diploma scientifico - prosegue - e ricordo che anche nella canzone del Piave che citai anno scorso il 4 novembre in Consiglio comunale una frase finale recita 'Indietreggiò il nemico, Fino a Trieste, fino a Trento, E la vittoria sciolse le ali al vento, Fu sacro il patto antico, Tra le schiere, furon visti, Risorgere Oberdan, Sauro, Battisti'.
Noi con la scelta di andare al parco della Rimembranza nella giornata del ricordo abbiamo deciso di onorare un simbolo della difesa dell'italianità al di là della sua appartenenza politica e, siccome di quegli eroi è l'unico che in città ha un cippo, siamo andati proprio in viale Buozzi".
Marco Mainardi
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