Disagi mentali nel lockdown, mozione FdI in Consiglio regionale

Purtroppo in questa epoca di pandemia stanno aumentando gli episodi di autolesionismo e i casi di tentativi di suicidio tra bimbi ed adolescenti. 
Da uno studio dell’associazione di psicologi Donne e Qualità della Vita, svolto nel 2020 su un campione di 600 soggetti tra i 12 e i 19 anni, risulta che 1 su 3 ha sviluppato un disturbo di tipo ansioso-depressivo. Secondo dati ISTAT in Italia il suicidio si colloca al secondo posto tra le cause di morte nella fascia d’età 15-24 anni e oltre il 5% è compiuto da ragazzi sotto i 24 anni.
Gli studi rivelano che fra i ragazzi costretti a casa per le misure anti-Covid serpeggia un senso diffuso di stress, irritabilità e depressione. La pandemia ha scatenato disagi enormi che si trasformano in veri e propri disturbi mentali. Il periodo di lockdown infatti ha notevolmente cambiato il loro stile di vita con le attività didattiche a distanza, privandoli così delle relazioni sociali e affettive che si instaurano a scuola e relegandoli all’interno delle loro stanze, sempre più soli, in balia dei videogiochi e dei social network, la cui età di utilizzo si sta abbassando fino a sfiorare quella infantile. In questo modo chiunque - compresi i più piccoli - possono aver accesso inosservati  a contenuti sessuali, violenti e diseducativi, spingendoli ad emulare quanto visto anche attraverso pratiche autolesioniste.
Proprio per questo il capogruppo di  Fratelli d’Italia  in Consiglio Regionale, Francesco Torselli, ha presentato una mozione per impegnare la Giunta ad attuare un piano di educazione digitale, ad adoperarsi nelle sedi opportune affinché, sui social network, viga un controllo molto più stringente degli accessi in base all’età e ad attivarsi presso i Ministri dell’Educazione e dell’Innovazione tecnologica al fine di avviare un processo di regolamentazione di tali strumenti.
Siamo seriamente preoccupati per la salute dei giovani, sulla quale la gestione di questa pandemia da parte di un governo incompetente sta producendo gravi danni. Privati delle relazioni e del confronto con gli altri, con cui si forma la loro personalità, essi trovano rifugio nell’utilizzo degli strumenti tecnologici, che però nonnfanno che rafforzare l’isolamento e la fobia sociale a cui  spesso si associano  forme più o meno acute di depressione. Cerchiamo quindi di tutelare il più possibile le nuove generazioni.

 

Elena Bardelli - Fratelli d’Italia-Serravalle Pistoiese

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