Federalberghi lancia una petizione: il settore turistico è in ginocchio, salviamo imprese e lavoratori.
Sono urgenti misure economiche mirate ad alleggerire la categoria dai costi che, dopo un anno dall’inizio della pandemia, è impensabile che possano sostenere.
Da qui parte l’iniziativa di Federalberghi, Federazione italiana della Associazioni Italiane Alberghi e Turismo, promossa da Federalberghi-Confcommercio Pistoia sul territorio per raccogliere il maggior numero di firme e far arrivare direttamente al Governo le richieste della categoria.
Non dobbiamo dimenticarci, infatti, che proprio le strutture ricettive hanno risentito per prime un anno fa della diffusione della pandemia a livello internazionale, con il blocco delle frontiere e lo stop agli spostamenti.
Il Covid ha provocato nel 2020 una perdita di 236 milioni di presenze in Italia, con un calo di oltre il 54% rispetto all’anno precedente.
E, purtroppo, il 2021 si apre all’insegna di un ulteriore peggioramento fra la permanenza del blocco agli spostamenti, lo stop a molteplici attività collegate che generano turismo – basti pensare ai festival o agli eventi – le continue limitazioni e la mancanza di prospettive.
Nonostante gli alberghi possano per legge restare aperti, sono spesso costretti a chiudere perché vuoti.
“In questa difficile congiuntura, gli aiuti finora stanziati in favore delle imprese non sono sufficienti e sono sempre di più le aziende che rischiano di dover chiudere definitivamente la propria attività – afferma Veronica Bozzi, presidente Federalberghi Pistoia.
Per questo ci rivolgiamo a tutti, imprenditori e cittadini, per sostenere la categoria e lo stesso turismo sul territorio, attraverso la firme della petizione di Federalberghi con la quale chiediamo – fra le priorità – il riconoscimento di sostegni realmente efficaci per l’intera durata dell’emergenza in modo da poterci mettere in sicurezza.
Chiediamo inoltre un’azione centralizzata che determini l’esonero dal pagamento delle imposte per il 2021quali TARI, IMU, canone Rai e tassa di soggiorno, in modo che non si verifichi un’azione a macchia di leopardo ma che tutti i territori possano avere l’aiuto che necessitano.
Servono sgravi per le imprese che si mettono in gioco e decidono di restare aperte richiamando il personale dalla cassa integrazione, riduzione al 5% dell’aliquota IVA sulle prestazioni alberghiere, così come è stato fatto in altri Paesi europei, elevazione sino a 20 anni della durata dei finanziamenti garantiti dallo Stato, sostegno alle imprese in affitto per il pagamento del canone di locazione.”
Fonte: Confcommercio Pistoia e Prato - Ufficio Stampa
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