In Toscana il ritorno a scuola delle superiori dall’11 gennaio ha aumentato il numero di studenti che frequentano in presenza, seppur al 50%. Qualcuno sostiene, ma non tutti concordano, sul fatto non era più possibile proseguire oltre con la DAD, ma è anche innegabile che il virus circola. Tuttavia, nonostante il piano messo a punto dal prefetto, in alcuni zone si segnalano, disorganizzazioni “pericolose”, soprattutto in relazione ai mezzi di trasporto pubblico e agli assembramenti all’ingresso e all’uscita da scuola. Eppure, quello dell’assembramento, è stato uno dei capisaldi della discussione sulla riapertura delle scuole all’interno del ministero e poi spostati a livello locale tramite i prefetti. A tal proposito i dirigenti scolastici hanno varie volte invitato a riflettere per non trascurare la questione della sorveglianza poiché tutti hanno sempre sostenuto di non poter sorvegliare gli alunni all’entrata e all’uscita da scuola. Le scuole hanno dovuto creare un’organizzazione con incastri di orari di ingresso e di uscita per evitare che gli studenti si trovassero tutti contemporaneamente davanti ai cancelli e nei corridoi degli istituti, prevedendo entrate e relative uscite scaglionate. Ciò ha senza dubbio creato disagi per l’allungamento dell’orario scolastico, in alcuni casi fino al pomeriggio inoltrato, ma sicuramente lo scopo è apprezzabile poiché rivolto alla tutela della salute. I trasporti lasciano ancora a desiderare e noi chiediamo alle aziende dei trasporti di essere più efficienti e professionali perché, se ci sono stati dei disservizi con il 50% degli studenti, non possiamo immaginare cosa accadrebbe con il 100%.
Il primo giorno di rientro per le superiori a Empoli abbiamo assistito alla messa in campo di buon mattino e all’orario d’uscita di una vera e propria task force anti-assembramento: personale in stazione, steward alla fermata dei bus, polizia locale, carabinieri, polizia di Stato e associazioni di volontariato davanti agli istituti e sul percorso scuola-stazione ma attualmente l’organizzazione anti-assembramento del primo giorno si sta dissolvendo. Il “maxi piano” che ha consentito alle scuole di ricominciare le lezioni in presenza ancora non sappiamo se proseguirà fino al termine dell’anno scolastico. I finanziamenti percepiti dalla Città Metropolitana da parte Regione sul progetto di tutoraggio, intitolato “Ti accompagno”, permettono di pagare gli steward fino al 13 febbraio. L’obiettivo della Regione sarebbe quello di proseguire con i controlli fino a primavera, ma ad ora non ci sono sicurezze.
Al Liceo Pontormo di Empoli si pensa a tal proposito di sostituire “l’esercito di steward e volontari messo in campo dalla Regione” con i ragazzi delle classi quarte, dopo un corso di formazione di una settimana e nell’ambito della pratica pedagogica della peer education (trasmissione di conoscenze e esperienze tra pari). Si tratta sicuramente di applicare una metodologia didattica, utilizzata nel gruppo classe in appositi percorsi all’interno del curricolo scolastico, in un ambito non tutelato e in via del tutto sperimentale che esporrebbe a pericoli elevati la salute gli studenti-sentinelle senza i risultati auspicati. Con una formazione approssimativa e privi di tutele si espongono i ragazzi coinvolti a rischi da non sottovalutare con l’autorizzazione delle famiglie, poiché ancora molti ragazzi di quarta superiore non hanno raggiunto la maggiore età ma comunque in questo caso prestati al servizio di ronda o di sentinelle. E ci chiediamo: cosa potranno fare questi ragazzi in pratica nel caso di assembramenti? Come potranno far valere la propria autorità? E ancora, a chi segnaleranno talune insolenze da parte dei loro coetanei o di ragazzi di quinta o magari anche ai ragazzi di altri istituti?
Italia Viva, M5S, Orfini del Pd e Laforgia di Leu si sono mostrati contrari al reclutamento di 60 mila assistenti civici volontari per il controllo degli assembramenti durante l’estate perché in questo modo le persone “venivano trattate come infanti che hanno bisogno della tata e non come cittadini da responsabilizzare ed eventualmente sanzionare se non rispettano le regole”. Inoltre non era normale che i percettori del reddito di cittadinanza e di cassa integrazione potessero ricoprire in un
momento così delicato come la pandemia un ruolo di controllo su altri cittadini. In modo analogo possiamo sostenere che il ruolo degli alunni-sentinelle davanti alle scuole rappresenta sicuramente un rischio troppo alto per l’incolumità dei ragazzi, un rischio che in questo momento la scuola non si può assolutamente permettere di fronte ad alunni che ormai da troppi mesi sono stati privati della possibilità di esercitare i propri diritti di studenti e di cittadini in quanto privati dei loro fondamentali diritti sociali e associativi in genere. I controlli vanno fatti in modo serio e autorevole, con il potenziamento del servizio civile e del volontariato ma soprattutto dalle forze dell’ordine. Impensabile quindi sostenere progetti scolastici che prevedono di far fare da controllori gli studenti su altri studenti.
Si invita pertanto il sindaco e l’amministrazione comunale a predisporre mirati servizi di controllo da parte della Polizia Municipale, in particolare nei momenti di ingresso e di uscita di alunni e studenti dagli istituti scolastici, poiché occorre mantenere alta la guardia contro i contagi e la situazione generale deve assolutamente invitare tutti al rispetto dei protocolli di sicurezza, e in generale ad osservare comportamenti prudenti e responsabili là dove il rischio è più alto e sicuramente gli istituti di Istruzione secondaria di II grado sono in questo momento ad alto rischio assembramento.
Andrea Picchielli - Capogruppo Lega Salvini Empoli
Tiziana Bianconi
Fonte: Ufficio Stampa
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