Dalla perizia disposta dal gup Angelo Antonio Pezzuti, emergerebbe che la morte del capitano della Fiorentina Davide Astori non avrebbe potuto essere evitata. La perizia sarà discussa il 4 febbraio al processo con rito abbreviato che vede imputato con l'accusa di omicidio colposo il professor Giorgio Galanti. Sempre secondo quanto appreso, Astori non fu sottoposto all'holter che era invece indicato dalle linee guida Cocis per l'idoneità sportiva, ma anche quest'esame probabilmente non avrebbe permesso di salvargli la vita.
Le cause della morte individuate dal medico legale confermerebbero che il capitano della Fiorentina morì nel sonno per una aritmia ventricolare maligna, provocata dalla grave patologia cardiaca della quale soffriva e che non gli fu mai diagnosticata. Secondo i periti l'unica possibilità di salvarlo sarebbe stata quella che di installare in precedenza un defibrillatore. Eventualità quest'ultima impensabile in assenza di una diagnosi. Secondo i consulenti tecnici nominati dal pm, se Astori fosse stato sottoposto a esami più approfonditi, come avrebbero suggerito aritmie rilevate in controlli di routine, sarebbe stato possibile salvargli la vita.
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