Crescono i mutui ma il clima di incertezza economica provoca una forte contrazione dei prestiti personali (-24,9%) e finalizzati (-17,9%)
L’anno appena concluso è stato fortemente condizionato dall’instabilità causata dalla pandemia, che ha influenzato la propensione degli italiani a richiedere un finanziamento per sostenere consumi e progetti di spesa. È quanto emerge dal Barometro del Credito alle Famiglie (fonte: EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie gestito da CRIF), che rispetto all’anno precedente segnala una contrazione del -24,7% per le richieste di prestiti personali e del -13,5% per i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi, a fronte di un incremento pari a +2,8% per le richieste di mutui e surroghe, con queste ultime che hanno determinato la performance positiva del comparto.
Il 2020 si è caratterizzato anche per un andamento contrastato degli importi medi richiesti, che per i mutui immobiliari si sono attestati a 133.577 euro (in crescita del +2,0% rispetto all’anno precedente), contro i 6.706 euro dei prestiti finalizzati (-1,5% rispetto al 2019) e i 12.498 euro dei prestiti personali (-2,3%).
La situazione in Toscana
Crescono i mutui, soffrono i prestiti
Per quanto riguarda la Toscana, dallo studio di CRIF emerge come nell’anno appena concluso il numero di richieste di nuovi mutui e surroghe abbia fatto registrare un +15,6%, il valore più alto sul territorio italiano, con aumento generalizzato in tutte le province. L’accentuazione più forte a Grosseto e Pisa, dove l’incremento è stato rispettivamente pari a +23,4% e +20,1%. A Firenze la crescita è stata del 16,6%, di poco inferiore a Lucca (+17,5%), Massa Carrara (+17,1%), mentre superiore di Siena (+14,6%), Livorno (14%), Arezzo (13,8), Pistoia (+8,3%), Prato (6,7%).
Decisamente peggiore la performance dei prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (quali auto e moto, arredo, elettronica ed elettrodomestici, ma anche viaggi, spese mediche, palestre ecc.) e dei prestiti personali, che in tutte le province mostrano una pesante flessione che riflette la debolezza dei consumi, specie di beni durevoli. Nello specifico, per quanto riguarda i prestiti finalizzati, la Toscana segna un -17,9% complessivo. Nelle province di Prato e Firenze si registrano le contrazioni più accentuate, rispettivamente con -23,3% e
-21,5%, che precedono Pisa (-18,5%) e Lucca (-17,2%). Dinamica ancor più negativa per i prestiti personali, dove la regione registra un calo complessivo delle richieste del -24,9% con tutte le provincie che segnano una flessione oltre il -22%. La contrazione più accentuata si registra a Prato (-27,7%) e Arezzo (-26,6%).
In aumento l’importo richiesto sui mutui, in calo l’ammontare dei prestiti
Relativamente all’importo medio dei mutui richiesti, si registra un lieve aumento generalizzato con alcune eccezioni fra cui Pisa (-5,2%) e Lucca (-2,1%). Rispetto alla rilevazione sull’anno 2019, le province di Prato e Pistoia vantano la crescita più marcata (entrambe +2,2%) che porta il valore ad assestarsi per Prato a 138.777 e per Pistoia a 120.712 euro. È però Firenze che guida la classifica regionale con oltre 147.000 euro (-0,7% rispetto al 2019 e 9° posto assoluto nel ranking nazionale), davanti a Prato, con 138.777 euro.
Per i prestiti finalizzati, invece, l’importo è in calo in tutte le province, con la flessione più significativa a Siena (-17,2%). Il valore richiesto più elevato si registra a Lucca (7.013 euro, malgrado una flessione del -2,4% rispetto al 2019) e Pistoia (7.092 euro in crescita del 1,9% rispetto allo scorso anno) contro la provincia di Livorno che misura l’ammontare più esiguo (5.277 euro).
Infine, per quanto riguarda l’importo medio dei prestiti personali richiesti, la Toscana rileva una flessione in tutte le province, con il calo più evidente a Pistoia (-9,7%). Il valore richiesto più alto si registra a Pisa, con 12.621 euro malgrado una flessione del -6,8% rispetto al 2019, che sopravanza Firenze 11.861 e Siena, con 11.770 euro. È Pistoia a mostrare l’importo più basso (11.287 euro) in flessione del -9,7% rispetto al 2019.
“Come spesso accade nei momenti di incertezza, nell’anno appena concluso gli italiani hanno preferito adottare un atteggiamento prudente. Sono i prestiti personali ad aver risentito maggiormente della crisi e a non aver ancora manifestato concreti segnali di recupero, mentre i prestiti finalizzati sono ripartiti nel post-lockdown per poi bloccarsi nuovamente a partire da ottobre, con la seconda ondata di contagi. Anche la crescita delle richieste di mutui va vista in questa luce in quanto il comparto è stato sostenuto primariamente dalle surroghe, che hanno visto un vero e proprio boom stimolato dalla necessità delle famiglie di individuare soluzioni quanto più sostenibili rispetto al bilancio familiare – commenta Simone Capecchi, Executive Director di CRIF – Sempre che non si presentino ulteriori elementi condizionanti, per il 2021 si prevede un recupero della domanda di prestiti e di mutui, favorita anche dalle prospettive di ripresa dei consumi e da tassi ancora appetibili. Alla luce del peggioramento della rischiosità del comparto, tornata a crescere nell’ultima parte del 2021, le politiche di erogazione da parte di banche e finanziarie potrebbero però essere improntate a una certa cautela.”
Fonte: Ufficio stampa
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